Per il secondo trimestre consecutivo il Pil è diminuito. Lo certifica l'Istat
dL’Italia è quindi ufficialmente in recessione. Stando alle stime preliminari diffuse dall’Istat anche il prodotto interno lordo dell’ultimo trimestre dell’anno presenta un valore negativo, addirittura peggiore delle stime della vigilia: -0,2 per cento rispetto al terzo trimestre. La variazione congiunturale, spiega l’Istat, è “la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e in quello dell’industria e di una sostanziale stabilità dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale ed un apporto positivo della componente estera netta”.
Alla luce di questi dati nel 2018 il Pil corretto per gli effetti di calendario è aumentato dello 0,8%. La variazione annua del Pil stimata sui dati trimestrali grezzi è invece pari all’1% (nel 2018 vi sono state tre giornate lavorative in più rispetto al 2017). Già a fine novembre l’Istat aveva comunicato che tra giugno ed agosto il prodotto interno era sceso dello 0,1% rispetto al trimestre precedente interrompendo una serie positiva che durava dal 2014. Quindi a seguire tutta una serie di altri indicatori, a partire dalla produzione industriale, avevano fatto capire che, complice il rallentamento dell’economia mondiale e le difficoltà di alcuni partner, come la Germania, l'economia italiana aveva smesso di crescere. Ora con due trimestri negativi si è in recessione tecnica.