Economia

Anno difficile per Hotelplan

(©CER/Ti-Press/Davide Agosta)
12 gennaio 2016
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Il gruppo Hotelplan si è lasciato alle spalle un esercizio difficile. Stando alle cifre per il 2014/2015, l’apprezzamento del franco, la crisi dei migranti, la minaccia terroristica e le difficoltà finanziarie della Grecia hanno lasciato il segno nei conti della società controllata da Migros.

I ricavi del gruppo – che comprende le filiali Hotelplan svizzera, bta firsttravel, Hotelplan Italia, Hotelplan UK, Interhome Group e Inter Chalet – è calato dell’8,7% a 1,48 miliardi di franchi nel periodo in rassegna.

Il numero di viaggiatori è sceso dell’1,4% per attestarsi a 1,7 milioni, si legge nel rapporto d’attività pubblicato oggi.

Hotelplan, che ha rinunciato alla tradizionale conferenza stampa di bilancio, ha dovuto abbassare i prezzi – 15% in meno in media quale compensazione dell’abbandono del tasso di cambio minimo con l’euro – per rimanere concorrenziale, con chiare ripercussioni sui ricavi.

Gli affari in Turchia e Grecia sono stati condizionati dal forte afflusso di migranti nel primo caso e dalla minaccia di Atene di uscire dall’Unione europea nel secondo. Le attività hanno subito un forte rallentamento, fino alla paralisi, in seguito agli attentati in Tunisia, in Francia, in Egitto o nella stessa capitale turca, Istanbul.

Per quanto riguarda Hotelplan svizzera, divisione che genera circa il 46% dei ricavi, il numero di clienti è calato del 2,2% a 663 mila e il giro d’affari dell’8% a 683,5 milioni di franchi.

Ad eccezione della filiale tedesca Inter Chalet, specializzata nella locazione di case di vacanza, tutte le altri filiali del gruppo hanno registrato una contrazione degli affari, con flessioni del fatturato oscillanti tra il 3 e il 18%. Inter Chalet ha invece segnato una lieve progressione su un anno dello 0,9% a 126,5 milioni di euro (137,4 milioni di franchi).

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