Cinema

Addio a M. Emmet Walsh, il capitano Bryant di ‘Blade Runner’

Oltre duecento i ruoli in carriera per il grande caratterista, spentosi nel Vermont all'età di 89 anni

(Keystone)

A tre giorni dal suo 89esimo compleanno, si è spento al Kerbs Memorial Hospital di St. Albans, in Vermont, per un infarto cardiaco, uno degli attori caratteristi più popolari del cinema Usa degli ultimi cinquant'anni, Michael Emmet Walsh, nome che il pubblico è abituato a trovare nei titoli contratto in M. Emmet Walsh. Nato a Ogdensburg (New York) nel 1935, ha dato vita a oltre duecento personaggi tra piccolo e grande schermo, con gemme come il capitano Bryant in ‘Blade Runner’ (1982) di Ridley Scott o il detective privato Loren Visser in ‘Blood Simple’ dei fratelli Coen (1984), per il quale vinse l'Independent Spirit Award in una carriera che avrebbe meritato molti più riconoscimenti.

Walsh coltiva l'amore per la recitazione alla Clarkson University, dove contemporaneamente ai corsi in Business Administration (materia in cui si laurea) partecipa a vari spettacoli teatrali dell'ateneo. Prosegue poi gli studi da attore alla American Academy of Dramatic Arts e il debutto a Broadway arriva nel 1969 a fianco di Al Pacino in ‘Does a Tiger Wear a Necktie?’. Imponente fisicamente, sguardo ironico e talento versatile, al cinema debutta nel 1969 con ‘Alice Restaurant’ di Arthur Penn, dando il via a una carrellata di ruoli di contorno, viaggiando fra i generi e trovandosi a recitare con tutto il gotha di Hollywood a cavallo tra le generazioni. Un percorso che passa per ‘Il piccolo grande uomo’, sempre di Penn (1970) con Dustin Hoffman; ‘Ma papà ti manda sola?’ di Peter Bogdanovich con Barbra Streisand; ‘Serpico’ di Sidney Lumet (1973), in cui ritrova Al Pacino; ‘Prigioniero della seconda strada’ di Melvin Frank (1975) con Jack Lemmon e Anne Bancroft; ‘Colpo secco di George Roy Hill’ (1977) con Paul Newman; ‘Brubaker’ di Stuart Rosenberg (1980), con Robert Redford che poi lo vuole fra gli interpreti del suo esordio alla regia; ‘Gente comune’ (1980) e, più avanti, in ‘Milagro’.

Tra le altre indimenticabili interpretazioni: ‘Silkwood’ di Mike Nichols (1983) con Meryl Streep; il ritorno con i Coen in ‘Arizona Junior’ (1987); ‘Il momento di uccidere’ di Joel Schumacher, film che lancia Matthew McConaughey; ‘Romeo + Giulietta’ di Baz Luhrmann (1996) con Leonardo DiCaprio; ‘Il matrimonio del mio migliore amico’ di P.J. Hogan (1997), con Julia Roberts; ‘Wild Wild West’ di Barry Sonnenfeld con Will Smith; ‘Destini incrociati’ di Sydney Pollack (1999) con Harrison Ford fino, tra i titoli più recenti, ‘Cena con delitto’ di Rian Johnson (2019). “Ho una laurea in marketing al college. Il marketing è vendita. Io sono il prodotto e sono sempre stato bravo a propormi – aveva spiegato a proposito della sua carriera –. Anche se non basta. Devi essere fortunato, essere nel posto giusto al momento giusto”.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔