laR+ L'intervista

Davide Cerullo, la letteratura come redenzione

A ChiassoLetteraria il 3 e 4 maggio lo scrittore e attivista che ha trasformato la criminalità in poesia e le Vele di Scampia in icone di rinascita

All’interno di ChiassoLetteraria, dall’1 al 5 maggio

ChiassoLetteraria, in programma dall’1 al 5 maggio, vedrà tra i suoi protagonisti il «selvatico», o almeno così si definisce, Davide Cerullo, scrittore che ha saputo trasformare le ombre di Scampia in una luminosa storia di redenzione tramite le pagine dei libri. “Pensieri selvaggi”, il tema di questa edizione del festival, sembra cucito su misura per lui, che di selvaggio ha non solo il modo di pensare ma anche il vissuto. Si dichiara un «animale randagio» nel senso più nobile del termine: dalle vie segnate dal tarlo della marginalità, la sua vita è un romanzo di formazione scritto fra i vicoli di cemento e le pagine salvifiche dei poeti che ammira. «Io sono fatto di una poesia randagia, perché è la poesia di strada, è la poesia del cemento, del campo rom, dell’amianto che sta nelle Vele».

La poesia come salvezza

La sua odissea personale si dipana come un viaggio dalla criminalità giovanile alla rinascita attraverso le porte della reclusione. Nato a Napoli, cresce a Scampia, un luogo spesso descritto più per le sue difficoltà che per le sue potenzialità. Arrestato giovanissimo, trova nella lettura del Vangelo in carcere la prima scintilla di un cambiamento radicale da membro della malavita a paladino della cultura nei quartieri difficili di Napoli. «Ho strappato due pagine di un Vangelo nel carcere di Poggioreale, nel padiglione Avellino, stanza 31. Eravamo in 25 ragazzi. Un giorno, tornando dall’ora d’aria, trovo il Vangelo. E quel momento è stato il mio primo incontro con la poesia, perché quella è poesia, e dalla poesia sono stato vivificato».

Sganciato dalle catene del passato, è stato il confronto finale con Pasolini e il poeta Christian Bobin a completare la metamorfosi che ha risvegliato il fanciullo che era rimasto incontaminato dalla malavita organizzata. «Il mio è stato un viaggio nel sottosuolo, dove la poesia ti lascia assetato di domande senza risposte, ma allo stesso tempo illumina il cammino». E seguendo quella luce è tornato tra gli anfratti di una delle periferie più aspre d’Italia e ha invertito la sua rotta. Ora è un mentore, armato di libri e di storie, intenzionato a educare i giovani di Scampia con la sua fondazione “L’Albero delle storie”. Per Cerullo, l’educazione scolastica rappresenta la chiave per schiudere il cielo grigio sui bambini di Scampia, perché non esistono ragazzi irrecuperabili ma solo vittime della nostra negligenza. «L’istruzione è il più grande atto di democrazia e libertà», ammette lo scrittore parlando del suo passato. «Essendo libero, avrei avuto la possibilità di scegliere, ma privato di quella libertà mi sono trovato costretto a diventare l’utile idiota della camorra».

L’estetica del degrado

Cerullo non ha peli sulla lingua e chiarisce: la malavita che si vive e quella che vediamo sugli schermi sono due realtà differenti. La camorra non ha nulla di romantico, non è comandata da un impomatato Marlon Brando che impartisce ordini in smoking: è sporca, distruttiva e perpetua il ciclo di povertà e ignoranza su cui affonda le radici. Le mafie esistono e resistono grazie al degrado e all’abbandono. La glorificazione del crimine organizzato negli show non aiuta certo la percezione collettiva del problema. Quanti giovani guardano, quasi ammirando, le gesta discutibili dei protagonisti di ‘Mare Fuori’ o la ricchezza eccessiva di personaggi moralmente grigi alla Scarface, alimentando trend come quello della ‘mob wife’, la moglie del boss, che spopola sui social in cui ragazze ne imitano lo stile esoso.

«‘Mare Fuori’ come ‘Gomorra’, sia film che serie, erano partiti come denuncia, oggi non è più così». Le serie, forse partite con le migliori intenzioni, si sono rivelate nel tempo fonte di profitto esclusivo per le piattaforme di streaming, trasformando la città in una sorta di mecca del turismo da brivido, dove i visitatori si accalcano per scattare selfie con le iconiche Vele sullo sfondo. «Siamo diventati la cartolina più popolare al mondo», sentenzia Cerullo.

Il Potere dell’Arte Redentrice

Nonostante l’impasse dei media, lo scrittore e fotografo continua la sua campagna di sensibilizzazione tra i più giovani. Nelle aule scolastiche, Davide Cerullo combatte l’‘analfabetismo emotivo’ condividendo il suo personale percorso di riscatto, spingendo i ragazzi a cercare tra le mura di casa qualcosa di più profondo di una semplice connessione Wi-Fi.

Proprio gli allievi della Quarta media di Chiasso saranno protagonisti dell’incontro previsto in occasione di ChiassoLetteraria, ‘Soldatini di piombo - Amore e morte a Scampia’, per scandagliare il potere redentore dell’arte. «Diciamo che i ragazzi sono il nostro futuro ma non è vero, perché sono il loro stesso futuro», conclude lo scrittore. E proprio ai ragazzi di Scampia riprende la frase di Edoardo De Filippo: “Fuitevenne ’a Napoli”, se necessario, per poi tornare, perché il valore del viaggio sta tanto nella partenza quanto nel ritorno.

Da mercoledì

I primi tre giorni di ‘Pensieri selvaggi’

Dalla letteratura alle altre arti per riflettere sull’apparente ossimoro che dà il titolo a questa edizione, “Pensieri Selvaggi”. Prende il via mercoledì 1° maggio alle 18 al Multisala Mignon di Mendrisio l’edizione 2024 di ChiassoLetteraria. Lo fa con la proiezione di ‘Orlando, ma biographie politique’, documentario del filosofo e regista Paul B. Preciado, Premio speciale della giuria nella sezione Encounters 73esimo Festival del cinema di Berlino, Menzione speciale della giuria nella sezione Documentari e Teddy Award per il miglior documentario. Introduce Lou Lepori, scrittore e attivista queer.

Il 2 maggio alle 18 al Centro diurno Osc di Chiasso (Via Bossi 11) si terrà l’inaugurazione del percorso letterario ‘Le parole dell’umanità’, nato da un’idea dell’artista Benedetto Norcia, che proseguirà attraverso varie tappe per le strade di Chiasso fino al Piazzale dello Spazio Officina. Il progetto consta di una ventina di targhe in mosaico, installate in modo permanente nel tessuto urbano della città e riportanti parole in italiano e in diverse lingue straniere, ispirate a pensieri di condivisione e consapevolezza. Tra gli ospiti, i poeti e premi svizzeri di letteratura Fabiano Alborghetti e Prisca Agustoni, il traduttore e attivista curdo Jamal Zandi, il musicista Lahour Hasan e Dj Costa. Alle 20.45, al Cinema Teatro di Chiasso, si terrà lo spettacolo ‘Vicente Pradal canta i poeti di Spagna e altrove’, recital di flamenco e musiche spagnole con il musicista spagnolo Vicente Pradal.

Il 3 maggio, nella giornata di Cerullo, ad aprire ufficialmente il Festival alle 18.30 allo Spazio Officina, sarà lo scrittore spagnolo Javier Cercas, intervistato dal suo storico traduttore, Bruno Arpaia, in un incontro dal titolo “Il valore della democrazia e il ruolo della letteratura”. Prima di loro, alle 10, il primo di tanti incontri riservati ai più piccoli: Massimiliano Tappari incontrerà le classi Quarte e Quinte elementari di Chiasso con il suo spettacolo ‘Stupore a km zero’, che attraverso un viaggio tra gli oggetti, stimolerà i bambini all’osservazione e all’ascolto. A chiudere la giornata, alle 21.30 alla Sala Diego Chiesa, ‘Soya the cow: why only you’, performance musicale e visiva sui diritti degli animali con Daniel Hellmann (testi, musica e performance) e Olivia Schenker (video).

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