Scienze

Quando la luna corruga la fronte

Un ricercatore dell'Università di berna rileva attività tettonica sul satellite della Terra

5 maggio 2020
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La Luna non è un astro morto come si poteva supporre. Un ricercatore bernese negli Usa ha messo in evidenza tracce di attività tettonica recente, che sarebbero la conseguenza di un gigantesco impatto avvenuto 4,3 miliardi di anni fa.

Le osservazioni sono state fatte da Adomas Valantinas, dottorando all'università di Berna, nel quadro di un soggiorno alla Brown University, istituto privato del Rhode Island. Il lavoro si basa sui dati della sonda Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) della NASA, riferisce l'ateneo svizzero in un comunicato odierno.

Il ricercatore ha notato sulla faccia visibile del satellite dei crinali di montagne con delle porzioni di basalto messe a nudo di fresco. Queste zone rocciose emettono più calore durante la notte rispetto alla superficie polverosa circostante e quindi possono essere rilevate dal Diviner della sonda, lo strumento che misura la temperatura del suolo lunare.

Il Diviner ha mostrato più di 500 punti di questo tipo. Insieme a Peter Schultz, della Brown University, Valantinas ha mappato tali creste e trovato una correlazione quasi perfetta con delle vecchie spaccature della crosta lunare, scoperta dalla missione GRAIL della NASA nel 2014. Le crepe sono diventate canali, nei quali è colato del magma formando delle profonde gole.

Secondo lo studio degli scienziati, pubblicato sulla rivista Geology, i crinali montagnosi che sovrastano queste gole sono sempre animati da un movimento ascendente, che spiegherebbe le rocce recentemente messe a nudo.

I ricercatori suggeriscono la possibilità che il fenomeno sia tuttora in corso, poiché sulla Luna tutto viene rapidamente ricoperto da una sorta di polvere denominata regolite, derivante da collisioni di meteoriti. Stando a Schutz, citato nella nota, i movimenti sarebbero discendenti diretti di un enorme impatto, verificatosi 4,3 miliardi di anni fa, sulla faccia nascosta del satellite.

Quando l'umanità tornerà sulla Luna, afferma dal canto suo Valantinas, le aree con i blocchi di roccia esposti saranno di grande importanza. Questo perché, motiva il dottorando, dei campioni prelevati potrebbero fornire una moltitudine di nuove informazioni.

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