CULTURE

Addio al fotografo Alberto Flammer

Formatosi nello studio del padre, aveva esposto presso le principali istituzioni culturali svizzere

Era nato a Muralto nel 1938
(@Ti-Press)
12 novembre 2023
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Il mondo della fotografia piange la scomparsa di Alberto Flammer. Nato a Muralto nel 1938, dopo gli studi ginnasiali aveva appreso i segreti del mestiere a Locarno, presso lo studio del padre, Johann Albert Flammer, acquisendo una solida conoscenza delle tecniche fotografiche e di stampa. Specializzatosi nella fotografia di architettura, nella pubblicità e nella riproduzione di opere d’arte, iniziò nel 1965 a pubblicare le sue foto in libri, riviste e monografie di artisti. Membro dal 1988 al 2000 della Commissione federale delle arti applicate, aveva esposto nelle principali istituzioni culturali del cantone e non solo, in numerose mostre collettive e personali.

Ha scritto di lui Marco Franciolli: "Fin dall’inizio della sua carriera, Alberto Flammer affianca alle immagini prodotte in ambito professionale fotografie realizzate per pura ricerca personale, improntate a sperimentazioni che di volta in volta indagano aspetti formali, tecnici o espressivi. La profonda conoscenza delle leggi dell’ottica e della chimica alla base stessa della fotografia analogica, gli permette di dominare tutti i processi necessari alla realizzazione delle sue immagini, caratterizzate da un’altissima qualità fotografica e di stampa. La perizia tecnica si accompagna con una conoscenza approfondita della storia della fotografia che traspare nelle scelte concettuali e tematiche. Esemplare in tal senso risulta il ciclo dal titolo Viaggio in Valmaggia (1989) composto da 18 fotografie nelle quali immagini storiche del dirigibile Zeppelin si innestano su vedute panoramiche realizzate da Flammer. Le fotografie dei paesaggi valmaggesi, intrise di ambiguità, sfidano l’osservatore a distinguere ciò che è plausibile da ciò che è reale, proponendo una metafora poetica del complesso rapporto fra immagine fotografica e realtà".

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