Musica

900presente23, percorsi venticinque anni

La nuova stagione di musica contemporanea: cinque appuntamenti e un weekend di simposio. Si comincia il 5 novembre con ‘L’homme et son désir’ di Milhaud

Momenti all’Auditorio Stelio Molo
19 ottobre 2023
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Alla nascita, nel XVII secolo a Napoli, Venezia e Palermo, furono chiamati Conservatori perché istituiti per la protezione e la conservazione di orfani e fanciulli bisognosi avviandoli alle professioni, fra le quali quella del musicista. Bellissima questa immagine di tensione, fra la conservazione e la possibilità di lancio nel mondo dello studio, della conoscenza e dell’esperienza musicale. Questa sera al Conservatorio della Svizzera italiana è stata presentata la stagione di musica contemporanea del 900presente. L’idea dei fondatori Giorgio Bernasconi e Carlo Piccardi era ed è quella di forgiare un progetto che permetta agli studenti del conservatorio di scoprire gli autori del Novecento insieme al pubblico, coinvolto nelle loro esibizioni.

Introdotto da Andrea Mascetti, Produttore musicale di 900presente, tiene le fila della conferenza introducendo video e ospiti. Il compianto Carlo Ciceri in video rileva l’importanza dello scontro fra l’estremamente nuovo delle composizioni e l’antichità degli strumenti, a cercare di stimolare una creatività. Carlo Piccardi ricorda l’agire di Giorgio Bernasconi e la commozione e l’emotività di molti interventi video è palpabile.

Sul palco Christoph Brenner, direttore generale del Csi, Francesco Bossaglia, responsabile Ensemble 900 e Giovanni Conti, responsabile musica classica di Rete Due. Cristoph Brenner parla di collaborazioni, indispensabili per poter intervenire capillarmente sul territorio con questa rassegna. Giovanni Conti mette l’accento sul consolidamento dei rapporti fra diverse anime, affermando che la collaborazione Rsi-900presente è la partnership più duratura e solida fra entità mediatiche e artistiche, in un connubio di affinità e collaborazione. Bernasconi viene ricordato come un seme che ha creato un albero, per un 900presente sempre più ampio, conosciuto e cercato anche dall’estero. Il passaggio al maestro spagnolo Arturo Tamayo, il coinvolgimento ora del direttore d’orchestra Francesco Bossaglia, nel tramandare non una musica ferma ma un’esperienza che possa farla crescere e fiorire, partendo da semi simili a quelli piantati 25 anni fa e ricordando come la sua realtà laboratoriale sia qualcosa della quale avere cura e mantenere fertile.


WIlliam Monaco
Francesco Bossaglia, responsabile Ensemble 900

Incroci

Il bagaglio che lo studente del conservatorio si porta e si porterà a casa in questa stagione viene condiviso con il pubblico, creando di fatto una crescita osmotica delle due parti. Crescita foraggiata anche dagli incroci fra le arti, come il cinema, il balletto e il teatro, co-protagonisti della stagione insieme alla musica. Arti ed entità, visto che si andrà a collaborare con la Rsi, come già detto, ma anche con il Lac, con l’Accademia Teatro Dimitri, con LuganoMusica.

La stagione sarà formata da cinque appuntamenti e un weekend di simposio, portando gli studenti a prendersi i propri spazi e le proprie luci. In questo senso, Francesco Bossaglia invita sul palco Marta Jornet a suonare un brano, ‘Syrinx’, di Claude Debussy. Durante l’esecuzione a colpire, oltre alla splendida musica, sono i suoni dei respiri e dei movimenti della musicista, che danno corpo e presenza alla magia. Jornet viene poi invitata a parlare della sua esperienza al conservatorio e a 900presente, che dura da quattro anni. Testimonia che l’esperienza di potersi esperire su queste partiture e su questi approcci sia unico e arricchente, confermando quanto confidatomi da Kety Fusco, arpista ed ex studentessa del Csi, che riportava come l’essere messa alla prova su questi brani sia stata un’esperienza che forza i musicisti a uscire dai loro schemi classici, aprendone gli orizzonti.

Si inizierà con ‘L’homme et son désir’ di Milhaud insieme all’Accademia Dimitri il 5 novembre, fra sentori brasiliani, desideri, spazio e tempo, come raccontato nell’intervento video del regista Giampaolo Gotti. A Sara Flaadt, dell’Audio Fiction Rsi, viene chiesto invece di ‘La voix humaine’ di Poulenc, in scena la medesima sera, tra solitudine ed espressione. A precederli, una Lectio magistralis per un approfondimento su Cocteau e Claudel. Poi le ‘Aventures’ di Ligeti, il 24 novembre al Lac con canti e danze popolari su testi del folklore ungherese per soprano, baritono ed ensemble. Nel 2024, l’11 febbraio, ‘Kammermusik’ (Ricorrenze), con sinfonie di Schönberg, Hindemith, Nono ed Huber.

Nei preludi del 16 marzo si suonerà Debussy, Webern, Revueltas, Britten ed Adams nella direzione di Bossaglia. Novità dell’anno sarà un simposio di due giorni nello stesso fine settimana guidato da Angela Ida De Benedictis della Fondazione Sacher di Basilea sul tema della programmazione. La chiusura sarà dedicata al ‘Nosferatu’ di Murnau con una proiezione al Lac e brani di Alban Berg, Ligeti e Morton Feldman, con Fabrizio Rosso al video e stage design e lo stesso Bossaglia alla direzione per una sinfonia dell’orrore. Il tutto per una stagione che potrà stupire quanti avranno il coraggio di farsi coinvolgere in questo mondo magico che è la musica contemporanea (www.900presente.ch).

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