È morto Andrea Branzi, tra i padri del design italiano

Andrea Branzi, uno dei padri del design italiano, architetto e artista di fama internazionale e Compasso d'Oro alla carriera, è morto oggi all'età di 85 anni. Docente al Politecnico di Milano, nel 1966 aveva fondato, con Massimo Morozzi, Paolo Deganello e Gilberto Corretti, uno dei progetti più fecondi e influenti del pensiero progettuale contemporaneo, Archizoom Associati, fucina del pensiero del design radicale. Da questo studio nacque l'idea di considerare l'architettura e il design come strumenti per un'elaborazione critica della società e delle sue derive consumistiche.

A ricordare Branzi, tra gli altri, è la Triennale di Milano a tutti i suoi livelli, in testa il presidente Stefano Boeri. Per l'istituzione culturale, il designer scomparso aveva curato le mostre ‘Il design italiano 1964-1972. Dalla programmazione alla complessità’ e ‘Il design italiano 1973-1990. Un museo del design italiano’, entrambe del 1996, momenti di riflessione propedeutico alla costituzione del Museo del design italiano, ma anche ‘Le sette ossessioni del design italiano’ (2007) e ‘Serie Fuori Serie’ (2009). Numerosi anche i contributi alla Esposizione internazionale, tra i più recenti le mostre ‘Neo Preistoria – 100 verbi’ e ‘La Metropoli Multietnica’, in occasione della 21esima edizione del 2016. Un anno fa, in occasione della 23esima Esposizione internazionale, Triennale ha prodotto e presentato il mediometraggio ‘Andrea Branzi. Mostra in forma di prosa’. Nel celebrare “un gigante del pensiero radicale sugli spazi umani, un sofisticato storico della progettualità italiana, un designer visionario capace di abitare con ironia altri universi e mondi paralleli“, Boeri definisce il film su Branzi “a tutti gli effetti il suo testamento intellettuale”.

A partire da mercoledì, l'ingresso del Museo del design italiano accoglierà un omaggio a Branzi esponendo una selezione di suoi progetti, parte della collezione permanente di Triennale.