Libri

È tutta colpa del ‘Conte Attilio’

Nato dal tema in classe ‘Personaggi simpatici e antipatici dei Promessi Sposi’, è l'ultimo (bel) libro di Claudio Paglieri, edito da Giunti

Giunti Editore
17 aprile 2023
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Per usare un linguaggio massmediatico e contemporaneo, Il Conte Attilio, l’ultimo libro di Claudio Paglieri edito da Giunti editore, è uno spin-off de I Promessi Sposi. A duecento anni dalla pubblicazione del romanzo di Alessandro Manzoni, uno dei personaggi marginali della trama riappare in tutto il suo splendore, facendo ruotare l’intera storia attorno a sé e campeggiando persino nel titolo. Il Conte Attilio, appunto, non è niente di meno che il cugino di Don Rodrigo, nobiluomo abituato all’ozio, perfido, strafottente e malizioso. È da lui che ha origine il malvagio piano ordito ai danni di Renzo e Lucia, da una scommessa tra uomini, lanciata per gioco durante una passeggiata in strada.

“La genesi di questo libro – racconta l’autore nelle note – risale ai miei anni di ginnasio, e per la precisione a un tema in classe assegnato dalla prof.ssa Camaiori. Il titolo era ‘Personaggi simpatici e antipatici dei Promessi Sposi’. Il romanzo del Manzoni è un capolavoro e mi ha sempre affascinato, ma ai miei occhi di ragazzo aveva un grande difetto: mancava un personaggio nel quale immedesimarsi, per il quale ‘fare il tifo’”.

Per fortuna si eleva fin dalla prima apparizione un personaggio che, almeno per me, risultò immediatamente simpatico: il Conte Attilio. Allegro, ironico, con il gusto della provocazione e del paradosso, ma al tempo stesso astuto, intelligente, capace di tramare nell’ombra muovendo le sue pedine politiche. […] Un nobile capace di godersi la vita, infischiandosene delle leggi degli uomini e di quelle di Dio. Dedicai a lui il mio tema.

Da allora per Paglieri questa figura è tornata negli anni, tra un progetto e l’altro, fino a quando non è più stato possibile ignorarla.

È così che il cattivo per eccellenza ha oggi finalmente modo di riscattarsi diventando un vero e proprio eroe. Il Conte Attilio Arrigoni in questa versione (immaginaria ma verosimile ai personaggi storici che ispirarono il Manzoni) è infatti un giovane affascinante, benevolo, leale sia con gli amici sia con i nemici, sempre disposto a difendere l’onore proprio e della famiglia di fronte all’offesa.

Siamo nella Milano del 1627 dominata dagli spagnoli: il protagonista, dopo un rocambolesco e pericoloso viaggio di ritorno dalle Fiandre dove combatte contro gli infedeli protestanti, arriva in città per salvare dalla reclusione forzata in convento la bellissima sorellastra diciottenne, innamorata di lui fin dalla tenera età. Ad aiutarlo nell’impresa il fedele cugino Don Rodrigo che, pur impegnato in una faida contro la famiglia Manzoni, interviene a più riprese per tirar fuori dai guai il suo impetuoso parente.

Questa è in breve l’ossatura del libro, attorno alla quale fioriscono battaglie all’ultimo sangue, inganni, imboscate, trame di palazzo, sfide a duello e passioni amorose che danno vita a un vero e proprio appassionante romanzo di cappa e spada, ironico e parecchio godibile.

Claudio Paglieri è bravissimo nell’affrescare i suoi protagonisti, donandogli un carattere e un’anima seducenti e riproducendo con minuzia le atmosfere, le usanze e i luoghi di un passato studiato solo sui libri di storia (e del Manzoni).

“Scrivere un romanzo storico è una sfida affascinante – afferma infatti lo scrittore –. Prima ancora di sviluppare i personaggi e la trama è necessario documentarsi sull’epoca, andando a cercare informazioni sugli eventi più importanti (guerre, carestie, invenzioni, scoperte geografiche) ma soprattutto sulla vita quotidiana: cosa mangiavano, come si vestivano, quali monete usavano, cosa pensavano gli uomini e le donne del Seicento”.

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