Culture

San Materno: arti in dialogo, in un processo creativo di squadra

Presentato il programma autunno-inverno del teatro di Ascona, che mette in relazione danza, musica, design e poesia

Zeno Gabaglio
16 settembre 2022
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Un teatro, quattro personalità, tanti ‘universi’ quanti gli artisti che si esibiranno, moltiplicati per gli spettatori che assisteranno agli eventi dell’autunno-inverno 2022-2023. Perché questo «è un luogo che porta a creare», spiega Tiziana Arnaboldi nel presentare mercoledì il cartellone della prima parte di stagione al San Materno di Ascona. E siccome «la nostra vita è fatta di processi creativi, come l’arte, quest’anno ho voluto trasformare un po’ questo iter produttivo». Un percorso artistico cui la direttrice artistica ritiene sia «ora di dare maggiore incisività e potenzialità, grazie alle arti della danza, dell’architettura-design, della musica e della poesia».

Da qui l’idea di coinvolgere personalità della Svizzera italiana di esperienza, conosciute a livello internazionale, a formare un team che, sotto la supervisione di Arnaboldi, darà vita a «un piccolo laboratorio in cui poter sviluppare in modo nuovo le differenti discipline».

L’arte della danza è condotta dalla stessa Tiziana Arnaboldi, quella dell’architettura-design da Riccardo Blumer, la poesia da Fabio Pusterla e la musica da Johannes Rühl. Una ricerca di «nuove esplorazioni e visioni», dice la direttrice artistica; «sfida che non si poteva non accettare – le fa eco Blumer –, un invito del genere è l’arte totale. La domanda che proverò a portare il pubblico a porsi è "cos’è il design oggi?", poiché, oggi appunto, il design è qualcosa di molto complesso, che si occupa di tanti mondi, e non c’è una forma giusta e una sbagliata». Un invito subito accolto anche da Fabio Pusterla, che per le proposte da lui curate ha «pensato ad accomunare e far dialogare poesia, parola e gesto». Mentre per la parte musicale «andiamo in diversi campi che hanno come denominatore comune la curiosità e la ‘seriosità’», illustra Rühl. Non sarà jazz, non sarà folk: «È musica da scoprire».

Cosa c’è in programma

Ad aprire la stagione domenica 2 ottobre Anita Piscazzi (poesia e voce) e Michel Godard (serpentone e basso) con ‘Ferma l’Ali’, titolo che si riferisce all’aria di Maddalena di Händel ‘ferma l’ali, e sui miei lumi’ (La Resurrezione). Il 23 ottobre Mario Batkovic con ‘Introspectio: nella frenesia del minimalismo’ porterà sul palco un’orchestra composta da un solo strumento, la fisarmonica. Il 30 ottobre il progetto Building Bridges, che dal 2014 fa incontrare musicisti di culture musicali in realtà incompatibili, vedrà suonare assieme Sanne Kuijbregt (voce ed elettronica, Olanda), Gaurav Mazumdar (sitar, India), Simone Bottasso (organetto e flauto, Italia), Oscar Antoli (clarinetto, Spagna), Yang Jing (pipa, Cina), Bo Wiget (violoncello, Svizzera) e Nicola Bottasso (tromba e violino, Italia). Il violoncellista svizzero Zeno Gabaglio sarà protagonista di due eventi il 19 novembre (una conferenza sul suo lavoro per il teatro e cinema al pomeriggio, insieme al Trio Nito con Giuliana Altamura e Roberto Mucchiut la sera) e con Mattia Zappa (violoncello) per ‘L’incontro tra due celli provenienti da due mondi diversi’ il 20 novembre.

Anahì Traversi sarà la performer di ‘Cenere’ il 22 gennaio 2023, con testi di Fabio Pusterla, musica e regia di Nadir Vassena. ‘Sul ciglio’ è il titolo del seminario sulla voce con Mathilde Vischer, Pierre Lepori e Manolis Mourtzakis, performance bilingue in cartellone il 5 febbraio.

In stagione si esibirà pure la compagnia Tiziana Arnaboldi. La direttrice artistica inserirà «proposte qua e là ogni tanto», a occupare degli spazi vuoti di un luogo, il teatro San Materno, «ideale perché aperto, come aperta voglio essere io». Il 13 novembre sarà la volta di ‘La vita comincia ogni giorno’, lettere del poeta Rainer Maria Rilke, con Marta Ciappina (danzatrice), Francesca Zaccaria (danzatrice, autrice e pittrice), Andrea Cannarozzo (attore e interprete) e Gabriele Leporatti (pianista).

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