Ticino

Il Preventivo 2024 arriva sui banchi del Tribunale federale

Il ricorso contro la mancata referendabilità è stato inoltrato dal segretario cantonale della Vpod Ghisletta e dall’ex consigliere di Stato Bertoli

Il ricorso è presentato anche ‘per contestare i contenuti delle due disposizioni di cui si chiede l’annullamento’
(Keystone)
16 febbraio 2024
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È ricorso contro la mancata referendabilità degli articoli 2 e 3 del decreto del Preventivo 2024 del Canton Ticino, quelli legati ai tagli al settore dell’asilo e alla non sostituzione del personale. A inoltrarlo stamane al Tribunale federale il segretario cantonale della Vpod Raoul Ghisletta e l’ex consigliere di Stato Manuele Bertoli. Un ricorso di diritto pubblico, scrivono i due firmatari, “contro le due norme improvvidamente aggiunte dalla maggioranza della Commissione della gestione e delle finanze al decreto legislativo sul Preventivo 2024, siccome esse risultano non referendabili”. E aggiungono: “Approvandole in questa forma il parlamento cantonale ha negato un diritto costituzionale fondamentale ai cittadini ticinesi e per questo il ricorso chiede di annullare le due disposizioni impugnate”.

‘Una violazione grave’

“Una violazione grave”, per Ghisletta e Bertoli, “che tocca uno dei diritti centrali del sistema democratico del nostro Paese e del nostro Cantone”. Non solo. Il ricorso è presentato anche “per contestare i contenuti delle due disposizioni di cui si chiede l’annullamento”, ovvero per gli articoli 2 e 3.

Nello specifico, chiariscono il segretario cantonale della Vpod e l’ex consigliere di Stato, “l’articolo 2, che impone al governo drastici tagli nel settore dell’asilo, non considera le necessità delle tante persone, tutte con situazioni e storie diverse, che vengono sostenute nel nostro cantone dopo aver dovuto fuggire dalla loro terra d’origine”. Bertoli, dal 1° gennaio presidente della Commissione federale della migrazione, ritiene che “limitare il sostegno a quanto possibile con i soli finanziamenti federali riduca l’accoglienza verso questi uomini, donne e bambini in maniera inaccettabile, considerato anche il fatto che i finanziamenti federali sono forfettari, rispondono a parametri burocratici e non considerano la realtà concreta delle necessità di queste persone”.

L’articolo 3 del decreto sul Preventivo 2024, invece, “impone al Consiglio di Stato di cancellare il 20% delle posizioni dei dipendenti dello Stato che hanno lasciato o lasceranno il loro posto di lavoro, svilisce la pubblica amministrazione e tutti i suoi servizi e le sue istituzioni, partendo dal principio, sbagliato e mai comprovato, che quello che ieri si faceva in dieci oggi sia possibile farlo in otto”. Più precisamente, Ghisletta contesta “questo rigido quanto aleatorio approccio nella definizione della dotazione del personale cantonale, che attuato a partire dal 2022 per la categoria degli ‘impiegati’, ha già creato problemi concreti nei servizi erogati alla popolazione (anche a quella meno favorita, come l’utenza dei servizi sociopsichiatrici)”. E sottolinea: “Il fatto di estendere ora questo approccio rigido e aleatorio alla scuola (docenti e operatori scolastici specializzati) è un atto che inevitabilmente ridurrà la qualità della scuola e della formazione professionale per le giovani generazioni”.

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