Ticino

Per il Consiglio di Stato la priorità è l'equilibrio finanziario

Presentato il programma della legislatura, che ha trentasei obiettivi. Il governo ha anche elaborato una ‘Prospettiva 2040’

Immagine di archivio
(Ti-Press)
8 febbraio 2024
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Il riequilibrio finanziario è la priorità della legislatura per il Consiglio di Stato. Lo ha voluto ribadire forte e chiaro lo stesso governo presentando i tre assi strategici – e con loro i relativi obiettivi e azioni per realizzarli – che compongono il programma della legislatura 2023-27. «Trovare un equilibrio tra entrate e uscite è fondamentale. Una premessa necessaria per riuscire a concretizzare gli obiettivi che ci siamo posti», afferma il presidente del Consiglio di Stato Raffaele De Rosa. «Sistemare i conti non è un esercizio fine a sé stesso, ma un requisito importante per portare avanti il nostro Cantone». Un messaggio al Gran Consiglio che, approvando ieri dopo lunghe discussioni il Preventivo 2024, ha portato il deficit dai 95 milioni di franchi previsti dal messaggio governativo a oltre 130 milioni? «No. Sono documenti che vogliono creare un dialogo e una condivisione. La loro elaborazione, come va di moda dire oggi, è stata fatta ‘dal basso’ cercando di coinvolgere un numero ampio di interlocutori. Per trovare la medicina giusta bisogna infatti avere diagnosi condivise, e non sempre si riesce ad averle». L’Esecutivo sottolinea che per realizzare i 36 obiettivi contenuti nel programma di legislatura, correlati da 174 azioni concrete da realizzare, l’equilibrio finanziario è una premessa importante. «Più ci si avvicinerà al pareggio tra entrate e uscite e maggiore sarà la probabilità di realizzare gli obiettivi che ci siamo prefissati». Aggiornamenti sul raggiungimento degli obiettivi saranno forniti annualmente al parlamento. Il governo ha anche presentato ‘Prospettiva 2040’, un documento che vuole essere «una bussola» con la quale orientare le azioni dei prossimi anni. «In questa fase storica la politica è accusata di navigare a vista, questi documenti dimostrano il contrario. Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare», afferma De Rosa.

Gobbi: ‘Rivedere i rapporti tra Cantone e Comuni è una priorità’

Primo dei tre assi: le relazioni tra la cittadinanza e le istituzioni. «Le crisi affrontate negli ultimi anni hanno creato una crescente incertezza che incide sul rapporto di fiducia che nutre la popolazione verso le autorità», dichiara il direttore del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi. «In Ticino questo rapporto fortunatamente è ancora buono». Dati alla mano, oltre il 70 per cento della popolazione esprime un grado di fiducia “piuttosto elevato” o “elevato” verso le istituzioni. «Uno dei primi obiettivi è quello di rivedere il rapporto tra Cantoni e Comuni. Vanno aumentate le occasioni di incontro e ricreato un dialogo aperto e costruttivo». A questo si aggiunge una serie di obiettivi legati alla formazione di base e alla digitalizzazione. «È un cantiere centrale per l’Amministrazione cantonale – rimarca il direttore del Di –. Lo si potrà raggiungere promuovendo lo sviluppo delle competenze digitali all’interno dei collaboratori statali».

Zali: ‘Il trasporto pubblico inizia a funzionare davvero bene’

Un altro punto sul quale vuole insistere il governo è lo sviluppo territoriale e l'attrattività del Ticino. «Sono due le tematiche fondamentali in questo ambito: la mobilità, in tutte le sue sfaccettature, e la decarbonizzazione» commenta Claudio Zali, direttore del Dipartimento del territorio (Dt). «Il 2023 – precisa – è stato un anno di grandi risultati. Si inizia a vedere qualcosa di concreto e importante». Soprattutto nel settore dei trasporti. «Dopo la pandemia il trasporto pubblico inizia a funzionare veramente bene e siamo soddisfatti». Diversi gli obiettivi, alcuni dei quali ambiziosi, che il Consiglio di Stato ha inserito nel documento. Tra questi: promuovere il territorio valorizzando il paesaggio e il patrimonio storico-culturale, professionalizzare le filiere culturali e incentivare la partecipazione e sostenere il mondo della ricerca e le università.

Carobbio: ‘Preservare anche la salute mentale’

Il terzo asse strategico riguarda invece la qualità della vita. «È una definizione piuttosto ampia», ammette Marina Carobbio, a capo del Dipartimento educazione cultura e sport (Decs). «Un punto centrale è sicuramente quello di permettere a tutti di poter vivere degnamente con il proprio reddito. Ne va anche della salute, sia fisica che mentale». A proposito di salute psichica, «un recente sondaggio ha dimostrato che è tra le maggiori preoccupazioni dei giovani. Bisogna quindi rafforzare il sostegno». Il Consiglio di Stato intende anche continuare nell’impegno a favore della lotta alla criminalità organizzata e alla prevenzione della violenza, come quella domestica «che è una vera piaga sociale», commenta Carobbio. Tra gli obiettivi che rientrano sotto questo asse strategico: favorire le transizioni durante la formazione e garantire l’inserimento, la permanenza e il ricollocamento nel mondo del lavoro; promuovere la parità di genere, favorire la conciliabilità tra vita familiare e professionale; gestire le persone divenute pericolose e violente a causa del disadattamento sociale, della radicalizzazione e dell’estremismo.

‘Una bussola per orientare la politica’

Il cancelliere dello Stato Arnoldo Coduri ha invece presentato ‘Prospettiva 2040’. «È un nuovo documento strategico a disposizione di governo, parlamento e amministrazione cantonale. Sostituisce quello precedente, ‘Rapporto sugli indirizzi’, che risale al 2003». Il risultato è stato frutto di un lavoro, come detto, «dal basso». Spiega Coduri: «Abbiamo organizzato workshop, coinvolto i giovani e svolto sondaggi. Il risultato vuole essere uno strumento per sviluppare prospettive sul lungo periodo che superi l’orizzonte temporale della legislatura». Un esempio su tutti, contenuto nelle circa 80 pagine di documento: per affrontare le sfide economiche vengono indicate delle “leve d’azione”. Tra questi si trovano la cultura dell’imprenditorialità, la collaborazione pubblico-privato e la responsabilità sociale delle imprese.

Vitta: ‘Responsabilità collettiva e pragmatismo’

A fornire una quadro conclusivo durante l’incontro con i media è Christian Vitta. «Occorre essere consapevoli che la misura della realizzazione di questi obiettivi dipende dall’equilibrio finanziario, che condizionerà pesantemente la legislatura. È una sfida tanto importante quanto difficile. Serve presa di responsabilità collettiva, un approccio concreto e pragmatico. Dobbiamo trovare equilibrio con cambiamenti che sono a tutt’oggi ancora gestibili».

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