Ticino

Biblioteca digitale al traguardo delle 256 mila pagine

Sono disponibili online circa 900 titoli tra cui 200 incunabili e altri volumi antichi e rari oltre a pubblicazioni settecentesche e ottocentesche

(Ti-Press)
22 agosto 2021
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La piattaforma Biblioteca digitale del Cantone Ticino ha raggiunto il traguardo delle 256 mila pagine. Complessivamente sono ora disponibili poco meno di 900 titoli Record battuto ad agosto. Lo comunica il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (Decs), per il tramite della Divisione della cultura e degli studi universitari (Dcsu).

Attivata il 21 marzo 2019, la Biblioteca digitale del Cantone Ticino permette di consultare i titoli di numerose collezioni e collane. In collaborazione con la Biblioteca cantonale di Lugano sono ora resi disponibili al pubblico su questa piattaforma i fondi digitalizzati della biblioteca, liberamente consultabili e scaricabili all’indirizzo bibliotecadigitale.ti.ch  

Fra questi troviamo i circa 200 incunaboli del Fondo antico, 10 preziosi antifonari e altri volumi antichi e rari, le pubblicazioni dello Scaffale Carlo Cattaneo, le riviste Ragioni critiche e Cartevive, i settimanali Nuove di diverse corti e paesi, primo periodico della Svizzera italiana stampato a Lugano dalla Tipografia Agnelli dal 1771 al 1799, e Telegrafo delle Alpi, stampato dal 1800 al 1806 da Pietro Rossi nella tipografia da lui fondata per conto dello stampatore milanese Luigi Veladini. Sono ugualmente rese disponibili numerose pubblicazioni curate dalla Biblioteca cantonale di Lugano, frutto dell’intensa attività di ricerca e di promozione culturale a opera dell’Istituto.

Complessivamente la biblioteca virtuale offre l’accesso a 893 titoli, equivalenti a 255’818 pagine. È possibile accedere alla piattaforma dall’indirizzo https://bibliotecadigitale.ti.ch. I materiali sono messi a disposizione primariamente dalla Divisione della cultura e degli studi universitari e dai suoi istituti: l’Archivio di Stato del Cantone Ticino, le Biblioteche cantonali con il Sistema bibliotecario ticinese, il Centro di dialettologia e di etnografia, e la Pinacoteca cantonale Giovanni Züst. Il progetto è curato dal Sistema per la valorizzazione del patrimonio culturale, un servizio dell’Ufficio dell’analisi e del patrimonio culturale digitale, con il sostegno dell’Aiuto federale per la lingua e la cultura italiana.

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