Ticino

Ristorni, anche le province lombarde ne beneficiano

Una parte dei quasi 90 milioni di franchi di imposte dei frontalieri riversate all'Italia per le opere pubbliche generali

(archivio Ti-Press)
14 ottobre 2020
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Quasi quattordici milioni di euro, provenienti dal ristorno delle imposte pagate dai lavoratori frontalieri per il 2018, sono stati attribuiti da Regione Lombardia alle quattro province lombarde di confine. “La Regione provvederà - fa sapere Massimo Sertori, assessore regionale lombardo con delega ai Rapporti con la Svizzera - ora ad accreditare gli importi spettanti a ciascuna provincia, secondo la ripartizione del Ministero dell'Economia e delle Finanze, a fronte della programmazione da parte delle stesse dell'impiego di tali fondi. Quest'anno l'ammontare delle risorse da destinare alle Province di Varese, Como, Lecco e Sondrio è complessivamente di 13,595 milioni di euro, registrando un incremento rispetto agli importi accreditati l'anno precedente, dovuto al maggior numero di lavoratori frontalieri attivi in Canton Ticino”. Quest'anno sono stati riversati in totale oltre 84 milioni di euro (circa 90 milioni di franchi).

Il ristorno fiscale nasce da un accordo - ora in via di ridefinizione - tra Italia e Svizzera siglato nel 1974. L'intesa prevede che parte delle tasse pagate in Svizzera dai lavoratori frontalieri italiani ritornino agli Enti Locali, in particolare Province, Comuni e Comunità Montane. I 13,6 milioni di euro, fondi vincolati provenienti dal Ministero dell'economia e finanze, verranno suddivisi a favore delle province di Como (5'343'415 euro), Lecco ( 81'958 euro), Sondrio (74'507 euro) e Varese (8'095'218 euro). “Si stratta di risorse importanti - continua Sertori - che saranno utilizzate dagli enti assegnatari per la realizzazione, il completamento e il potenziamento di opere pubbliche di interesse generale volte ad agevolare i lavoratori frontalieri, con preferenza per i settori dell'edilizia abitativa e dei trasporti pubblici. In questo periodo particolarmente difficile per via della crisi economica innescata dall'emergenza sanitaria grazie a queste risorse importanti i Comuni potranno avviare cantieri per la realizzazione di opere pubbliche con conseguenti ricadute positive in termini occupazionali e di sviluppo del territorio”.

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