Ticino

'Coefficiente d’imposta al 100% e niente freno al disavanzo'

I socialisti presentano due iniziative parlamentari 'per far fronte alla situazione straordinaria causata dalla crisi finanziaria legata al coronavirus'

Laura Riget e Fabrizio Sirica, i co-presidenti del partito (Ti-Press)
26 giugno 2020
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Sospendere il freno al disavanzo e ripristinare il coefficiente cantonale d’imposta al 100%. Sono queste le "misure urgenti" proposte dal Partito socialista ticinese per far fronte alla situazione straordinaria causata dalla crisi finanziaria legata al coronavirus. Secondo il Ps in questo modo si potrebbero evitare "nuovi tagli a servizi e prestazioni". Tagli che colpirebbero soprattutto fasce di popolazione e aziende già in difficoltà, che invece necessitano di aiuti statali garantiti da un finanziamento solidale della crisi. 

In linea con quanto aveva spiegato pochi giorni fa in un'intervista a 'laRegione' il professore Marco Bernasconi, per i socialisti è importante sottolineare che "oltre alle gravi conseguenze sociali, questa crisi avrà anche un forte impatto negativo sulle finanze pubbliche. Le due riforme fiscali approvate recentemente diminuiranno a regime le entrate del Cantone per circa 150 milioni all’anno e ci sarà un’ulteriore contrazione del gettito a causa dell’inevitabile crisi economica. Queste inevitabili perdite finanziare dovute agli sgravi fiscali e a queste circostanze straordinarie non devono gravare sul ceto medio, sui piccoli imprenditori e sugli strati più fragili della popolazione".

Di fronte a questa situazione, le iniziative del Ps chiedono di sospendere con una norma transitoria il freno al disavanzo per almeno un anno e di ripristinare il coefficiente cantonale al 100%. 

La reazione

'Aumentare le imposte in questo periodo è sbagliato'

Di tutt’altro parere Maurizio Agustoni, capogruppo del Ppd in Gran Consiglio. «Aumentare le imposte cantonali di tre punti percentuali in questo periodo è sbagliato perché si toglierebbero ulteriori risorse proprio al ceto medio e nel momento peggiore», afferma a ‘laRegione’. «Anche i Comuni si troveranno in una situazione di crisi finanziaria e verosimilmente dovranno aumentare il moltiplicatore d’imposta con la conseguenza che imprese e cittadini avranno ancora meno denaro a disposizione per i consumi. Una sorta di beffa, dopo il danno del coronavirus», continua Agustoni che difende anche la regola di disciplina finanziaria dettata dal freno al disavanzo. «È lo strumento che ci ha permesso di risanare le finanze cantonali negli scorsi anni non facendoci trovare più fragili di fronte alla crisi di questi mesi», precisa il capogruppo popolare-democratico che ricorda come a livello federale proprio il freno all’indebitamento «ha permesso di avere le risorse finanziarie per aiutare subito imprese e lavoratori». «Infine, la regola di bilancio cantonale è comunque flessibile e dà margini di manovra al deficit in caso di bisogno come è l’attuale», conclude  Agustoni.

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