Ticino

Sfitto, in Ticino il mercato immobiliare è in difficoltà

Nel nostro Cantone la quota di superfici sfitte nel segmento degli alloggi di locazione è fortemente aumentata e si attesta al 4,44%.

26 settembre 2019
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Il numero di abitazioni in affitto rimaste vuote continua a crescere in Svizzera e sta diventando un "problema cronico" del mercato immobiliare. In Ticino il mercato ormai è in difficoltà: la quota di superfici sfitte nel segmento degli alloggi di locazione è fortemente aumentata e si attesta ora attorno al 4,44%, stando al Monitor immobiliare per il terzo trimestre pubblicato oggi dal Credit Suisse. "Quattro anni e mezzo dopo l'introduzione di tassi negativi, inizialmente considerati un fenomeno passeggero, non vi sono segnali di un'inversione di tendenza e di una normalizzazione", precisa l'istituto di credito. Ancora più capitali quindi verranno riversati nel settore immobiliare, continuando a spingere al rialzo i prezzi. La costruzione di abitazioni prosegue a ritmi elevati e di conseguenza anche la sovraproduzione sul mercato degli alloggi da locazione.

Le superfici sfitte sono in crescita per la decima rilevazione consecutiva, nota il Credit Suisse. Nel terzo trimestre sono aumentate di 3029 attestandosi a 75'323 unità nel segmento degli alloggi in affitto. Su base annua il tasso di superfici vacanti sull'insieme del territorio nazionale è salito dal 2,55% al 2,64% e in dieci anni risulta più che raddoppiato. Questo problema non tocca invece le abitazioni di proprietà, che per la prima volta dal 2011 hanno fatto registrare una leggera diminuzione delle residenze vuote (–72 unità). Il relativo indice è così sceso di conseguenza dallo 0,59% allo 0,58%. Le regolamentazioni più severe e i prezzi elevati non hanno ridotto la domanda di abitazioni di proprietà, che continua ad essere alimentata dai tassi ai minimi storici e dal buon andamento dell'economia. Tenendo conto dell'intero parco immobiliare, il tasso di alloggi vacanti in Svizzera risulta quindi essere in media dell'1,66%.

L'evoluzione differisce però a seconda delle regioni economiche. L'indice delle disponibilità abitative è calato in alcune regioni, in particola in quella del Lemano, nel cantone di Zurigo e in ampie aree della Svizzera centrale, mentre in altre, l'eccedenza di offerta è in crescita. Il Ticino figura in quest'ultima categoria. A sud delle Alpi sono stati effettuati ingenti investimenti nell'edilizia locativa in previsione dell'apertura delle gallerie di base del San Gottardo e del Ceneri, che hanno ridotto i tempi dei collegamenti ferroviari con altri cantoni. L'aumento dell'offerta di abitazioni è però coinciso con una fase di debolezza congiunturale causata in primis dalla forza del franco, dopo un periodo di notevole crescita economica negli anni 2012-2015. In Ticino inoltre nel 2017 e 2018 è l'unico cantone, assieme a Neuchâtel, ad aver registrato una diminuzione della popolazione residente che non ha certo favorito l'assorbimento della produzione di appartamenti da locazione, all'incirca triplicata. La quota di superfici sfitte nel segmento degli alloggi di locazione di conseguenza è fortemente cresciuta raggiungendo il 4,44%. Il mercato della proprietà abitativa risulta invece essere più e i prezzi sembrano essere ripartiti al rialzo, fa notare la grande banca.

Vista la situazione del mercato immobiliare, la Banca nazionale svizzera e l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari prevedono di stringere le viti con un aumento della ponderazione dei rischi per gli immobili residenziali da reddito con elevato grado di finanziamento ipotecario. Concretamente le banche dal prossimo anno ridurranno sia il limite di anticipo che le scadenze di ammortamento. Secondo Credit Suisse però queste misure non avranno l'effetto sperato poiché l'ulteriore evoluzione al ribasso degli interessi compenserà l'effetto dissuasivo.

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