Ticino

Servizio civile, Gioventù Comunista pronta al referndum

'L’obiezione di coscienza è un diritto che ogni cittadino svizzero può far valere in qualsiasi momento. E l'esercito si dimostra un'istituzione poco seria'

Il coordinamento dei giovani comunisti
13 settembre 2019
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Pronti al referendum contro l'inasprimento delle condizioni di accesso al Servizio Civile. Così si dichiara la Gioventù Comunista: "Prendiamo atto con rabbia della scelta del Consiglio degli Stati di accettare la controriforma volta a rendere meno attrattivo il Servizio Civile".

"L’obiezione di coscienza è un diritto che ogni cittadino svizzero può far valere in qualsiasi momento – affermano i giovani comunisti in una nota diffusa oggi –. Se, inoltre, sempre più giovani decidono di passare al Servizio Civile, rendendosi conto della sua maggiore utilità rispetto al servizio militare, forse occorrerebbe interrogarsi su cosa non funziona in quest’ultimo, piuttosto che rendere più difficile l’accesso all’alternativa". Questa è dunque la premessa all'adesione da parte della Gioventú Comunista al referendum già preannunciato dalla Federazione Svizzera del Servizio Civile (Civiva) e dal Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (Sisa) "qualora il Consiglio nazionale dovesse seguire il Consiglio degli Stati".

Non lascia filo senza torcere la Gioventù Comunista che ci tiene a ricordare "che l’esercito svizzero continua a dimostrare la sua incapacità di porsi come istituzione seria: basti pensare ai continui abusi sulle reclute". Infine i comunisti vedono in questo dibattito una possibilità di difendere l'ambiente: "Una riduzione degli effettivi dell’esercito sarebbe positiva – affermano –: è risaputo infatti che forze armate sovradimensionate, con le loro esercitazioni che comportano proiettili inesplosi, incendi, ecc., rappresentano uno dei grandi fattori inquinanti".

 

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