Ticino

Mendrisio, infermiere sospettato della morte di tre pazienti

Come riferisce Il Caffè, l'inchiesta sull'uomo arrestato con l'accusa di maltrattamenti ai danni di pazienti anziani, apre a scenari ancor più inquietanti

17 febbraio 2019
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Il condizionale è ancora dovuto, ma avrebbe confessato responsabilità inquietanti l'infermiere dell'ospedale Beata Vergine di Mendrisio arrestato lo scorso mese dicembre. L'uomo, non solo avrebbe maltrattato alcuni pazienti anziani, ma negli anni scorsi avrebbe favorito la morte di alcuni degenti dell'ospedale. Lo riferisce Il Caffè nell'edizione odierna.

L'infermiere era stato prima sospeso e indagato, poi arrestato, a seguito di una denuncia interna all'ospedale. Le accuse nei suoi confronti – dopo anni di servizio che non avevano sollevato alcun sospetto sul suo operato – sono di tentate lesioni semplici, lesioni semplici, coazione e vie di fatto. L'uomo, sospeso al rientro dalle vacanze nello scorso autunno, avrebbe prima respinto ogni accusa, per poi cedere nel corso degli interrogatori. Al punto di aprire uno scenario ancor più sinistro: attraverso l'alterazione del dosaggio dei medicinali con cui erano curati, avrebbe favorito la morte di pazienti in condizioni gravi.

Stando al Caffè, i dettagli non sono noti. La stessa direzione dell'ospedale e quella dell'Eoc non ne sarebbero a conoscenza. Che l'inchiesta del procuratore Nicola Respini sia approdata ad elementi considerati di estrema gravità sarebbe confermato dal fatto che a Mendrisio sono stati annullati i festeggiamenti per la partenza del direttore, Graziano Selmoni.  

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