Ticino

Sponsorizzazioni nei rally: Corrotto assolto in Italia

Vicenda giudiziaria chiusa per il capitolo italiano. Resta aperto quello ticinese. Corrotto: 'Ho collaborato con gli organi di polizia esteri'

Ti-Press
10 ottobre 2018
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Condannato a 18 mesi dai giudici di Ivrea per frode fiscale e fatture false, sentenza riformata dai giudici del Corte d'Appello di Torino a 10 mesi per il solo reato di fatture false per un importo di tre milioni di euro. Pier Giuseppe Corrotto, 54enne eporediese, ex brigadiere della Guardia di finanza, broker finanziario dapprima a Lugano e successivamente a Chiasso, dai giudici della Corte di Cassazione di Roma è stato assolto con formula piena perché il fatto non sussiste, per cui la vicenda giudiziaria è stata dichiarata chiusa.

Vicenda riferita ad un filone d'inchiesta iniziata ad Ivrea e continuata a Rimini di cui si è parlato a lungo e terminata con la condanna di Corrotto (nomem omen, tanto che dalla scorso anno si chiama Pier Giuseppe Malvasio, cittadino italiano residente a Fujairah, negli Emirati Arabi, a seguito dell'autorizzazione concessa dal prefetto di Torino) a 4 anni (con il rito del patteggiamento) per frode fiscale (l'evasione di 8 milioni di euro di cui 3 milioni finiti a Lugano) e emissione di fatture farlocche nell'ambito delle sponsorizzazioni sportive nel mondo dei rally.

Per la stessa ipotesi di reato Corrotto era finito in carcere a Lugano nell'ambito di una inchiesta, non ancora giunta al capolinea, dell'ex procuratore generale John Noseda a carico anche di Libero Galli, ex capo dell'Ispettorato cantonale del fisco, e di Giovanni Cuzari, pure ex fiamma gialla, patron della Forward Rancing, team di MotoGp, nonché responsabile della Maedia Action di Agno, che dovrebbe avere beneficiato di almeno una sponsorizzazione. Per gli indagati in Ticino l'accusa a vario titolo è corruzione attiva, complicità d'autorità e riciclaggio.

La vicenda per la quale Corrotto è stato assolto dai giudici della Suprema Corte aveva coinvolto anche due suoi ex colleghi, entrambi marescialli della Guardia di finanza di Ivrea. Sottufficiali  sospettati di aver avvertito il broker finanziario dell'arrivo delle fiamme gialle di Rimini per effettuare perquisizioni in tre società di Ivrea, consentendo quindi a Corrotto di far sparire documenti compromettenti. Marescialli assolti sia a Ivrea che a Torino. Commentando l'assoluzione Corrotto ha affermato: “Sono stato denigrato e ucciso moralmente dalla giustizia e dai media e solo grazie alla mia correttezza e integrità morale, collaborando con gli organi di polizia collaterali esteri (fra cui anche la Polizia federale, oltre a quella cantonale, ndr) sono riuscito a far emergere la verità che ha portato alla mia totale assoluzione”. In cosa sia consistita la collaborazione con gli investigatori svizzeri non è dato a sapere. Probabilmente si saprà qualcosa quando sarà conclusa l'inchiesta della procura ticinese.

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