Ticino

Consiglieri di Stato, 300mila franchi da restituire

Questa la cifra che gli attuali ministri e i loro predecessori dovrebbero rimborsare allo Stato per benefit ricevuti illegalmente. E che, eccetto Bertoli, continuano a intascare

9 settembre 2018
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Più o meno, 300 mila franchi. Questa la cifra che gli attuali membri del Consiglio di Stato e i cinque che li hanno preceduti, potrebbero essere tenuti a rimborsare a causa di benefit, stipendi omaggio e regali di fine mandato ricevuti in modo irregolare. Lo riferisce oggi “Il Caffè”, citando le conclusioni del consulente giuridico del parlamento, Tiziano Veronelli. Il suo rapporto (del 16 maggio) è stato reso necessario dalla richiesta di risarcimento avanzata da Matteo Pronzini, deputato del Movimento per il socialismo (Mps). 

Gli attuali Consiglieri di stato e i loro predecessori dovrebbero dunque restituire quanto ricevuto a partire dalla primavera del 2008 (tutto ciò che di irregolare è stato fatto prima è andato prescritto). Ci si riferisce in particolare ai 3'600 franchi annui a testa ricevuti dai ministri per spese telefoniche, alle due mensilità omaggio e ai 10 mila franchi di regalo a fine mandato. Tutti soldi – qui sta il punto sollevato da Pronzini (sua è pure la stima di 300 mila franchi) – percepiti in modo «illegale», senza che nessun protocollo ufficiale ne abbia mai autorizzato l'uscita dalle casse dello Stato.

Al momento, come ricorda “Il Caffè”, solo Manuele Bertoli avrebbe risposto al monito dell'ex pg John Noseda, secondo il quale «gravi problemi giuridici» ostacolano il versamento di questi rimborsi ai ministri. Gli altri quattro, nonostante pure l'Ufficio presidenziale del parlamento abbia bocciato la proposta di sanare almeno in parte i benefit contestati, continuano a intascarli come se niente fosse. Per questo Pronzini è da poco tornato a rivelgersi al nuovo pg, Andrea Pagani, affinché indaghi i ministri per abuso d'autorità. Nel frattempo, al Gran Consiglio la decisione di esigere o meno la restituzione dei benefit illegali. 

 

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