Ticino

Sant'Anna vs Caffè: la clinica chiede 55'000 franchi

La difesa: 'Prosciogliete i quattro giornalisti da ogni imputazione'. La sentenza è attesa venerdì 4 maggio.

Ti-Press
26 aprile 2018
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«Non esistono molti casi come questo». E pertanto il giudice Siro Quadri si è preso una settimana di tempo (venerdì) per emettere la sentenza nei confronti dei quattro giornalisti del 'Caffè' in relazione agli articoli pubblicati sul 'caso' del dottor Piercarlo Rey (il medico che amputò per sbaglio entrambi i seni ad una paziente alla Clinica Sant'Anna), accusati di “ripetuta diffamazione” e, per quanto riguarda il direttore Lillo Alaimo, anche di concorrenza sleale.

L'udienza è appena terminata e il legale dei cronisti Luca Allidi ha chiesto il loro proscioglimento “da ogni imputazione”. Soprattutto perché “quanto pubblicato è vero, è fondato, e in ogni caso i giornalisti avevano seri motivi di credere in buona fede che lo fosse, perché quello che hanno pubblicato risulta da atti ufficiali di inchieste ufficiali”. “Ad oggi – ha continuato l'avvocato Allidi – nessuno ha saputo o potuto citare una sola affermazione errata o falsa notizia che il Caffè avrebbe pubblicato sulla vicenda”.

Di tutt'altro tenore la richiesta dell'avvocato della Clinica Sant'Anna che ha denunciato i giornalisti del settimanale, l'avvocato Edy Salmina. Ha sollecitato la conferma dei quattro decreti d'accusa e ha avanzato, sempre per conto della Clinica, una pretesa di risarcimento di 55mila franchi che, ha annunciato, verrebbero devoluti alla Lega svizzera contro il cancro. “La reiterazione degli articoli, la loro durata nel tempo, la messa a disposizione online dei documenti, una rappresentazione scandalistica nonché la diffusione capillare del giornale ha avuto fra l'altro effetti molto importanti sui pazienti, sulla Clinica come entità economica, e sui medici”, ha sottolineato Salmina, che ha accusato il Caffè di aver condotto una campagna stampa diffamatoria nei confronti della Clinica: “Il settimanale ha costruito dal caso Rey un caso Sant'Anna”.

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