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Le scuole di Lattecaldo ripartono da uno studio di fattibilità

Il Municipio di Breggia analizza la struttura in vista di una ristrutturazione dell'edificio e valuta l'esigenza futura di spazi pubblici

Il comparto del centro scolastico di Lattecaldo
(archivio Ti-Press)
11 marzo 2024
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È con uno studio di fattibilità che il Municipio di Breggia ha deciso di rilanciare il tema della ristrutturazione del centro scolastico di Lattecaldo, comprensivo degli eventuali rifugio di Protezione civile, mensa e cucina. Il messaggio con la richiesta di un credito di 91’700 franchi è appena stato licenziato al Consiglio comunale. Questo nuovo passo arriva dopo il referendum dell'ottobre 2022, quando la popolazione sconfessò il Municipio e la maggioranza del Consiglio comunale, bocciando l’ampliamento del comparto scolastico e il credito di 687mila franchi destinato a coprire le spese di progettazione e procedura di appalti. Un risultato che, di fatto, ha portato ad accantonare l’operazione che prospettava un investimento da 6,7 milioni (rifugio di Protezione civile da 497 posti incluso). Archiviato il referendum, “l’esecutivo si è nuovamente chinato sullo stato di conservazione in cui versa la sede della Scuola elementare di Lattecaldo”. Il credito richiesto “tiene conto di tutte le opere che necessitano d’intervento o che possono essere ritenute necessarie nel futuro”. Il Municipio puntualizza che “si tratta di valutare separatamente il risanamento dell’attuale edificio, rispettivamente le eventuali aggiunte di un rifugio di PCi, di una mensa e/o una cucina, sia da un punto di vista della fattibilità sia da un punto di vista dello sforzo finanziario”.

Definiti gli obiettivi

Prima di concretizzare la richiesta di credito, “il Municipio ha svolto una serie di analisi atte a stabilire gli obiettivi che si intendono raggiungere con la riqualifica del centro scolastico comunale che non sono finalizzati alla ‘sola’ sistemazione dei danni cagionati dall’inevitabile agire del tempo sul costruito”. Sono state valutate “anche le effettive esigenze di spazi pubblici nei prossimi anni per l’intero comprensorio comunale”. Sono sei gli obiettivi che l’autorità comunale di Breggia intende raggiungere grazie allo studio di fattibilità. Si comincerà con “definire il livello di risanamento energetico dell’intera sede scolastica analizzando il rapporto costo-beneficio e definendo la scelta del vettore energetico”. Si passerà poi “all’individuazione e approfondimento delle soluzioni per la rimozione e sostituzione dei materiali nocivi”; all’approfondimento degli aspetti tecnico-economici per la realizzazione di un rifugio di Pci e di una mensa (con relativa cucina centralizzata); all’analisi della gestione degli alunni durante il cantiere e alla definizione del masterplan del progetto. Il Municipio ha affidato lo studio di fattibilità all’architetto Paolo Canevascini, dello studio d’architettura Canevascini&Corecco di Lugano a suo tempo vincitore del concorso di architettura per la nuova sede con il progetto ‘calidum lac’.

‘Soluzioni alternative’ per mensa e cucina

L’attuale sala mensa, che oggi si trova in un’aula scolastica, “merita quanto meno una rivisitazione, con la ricerca di soluzioni alternative”. Oggi l’idea è “embrionale”, ma l’orientamento va “verso la realizzazione di una nuova struttura staccata dal centro scolastico attuale e che svolga, prima di una possibile riconversione, la funzione di aule sostitutive durante i lavori”. La nuova cucina “andrà a sostituire l’attuale esistente nel seminterrato della casa comunale nella frazione di Morbio Superiore e quella di Caneggio, garantendo comunque i pasti per le sezioni di scuola dell’infanzia”. L’auspicio per il futuro è quello di “organizzare dei pasti per gli anziani, ogni mercoledì” e la consegna degli stessi a domicilio. Mentre per il rifugio della PCi, “l’inserimento al di sotto dell’attuale campo da pallacanestro va a coprire una buona parte dei posti protetti necessari e a oggi mancanti al Comune di Breggia”.

Il Consuntivo chiude in disavanzo

Licenziato anche il messaggio municipale che accompagna i conti consuntivi 2023, chiusi con un disavanzo di 257’494 franchi, a fronte di un avanzo preventivato di 63’300 franchi. Un peggioramento spiegato con “gli elevati importi per condoni e abbandoni d’imposta; l’importo di 83’575 concernente la perdita effettiva sul credito verso un ex funzionario e i peggioramenti del disavanzo del servizio eliminazione delle acque di scarico e di quello del servizio approvvigionamento idrico”.

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