Mendrisiotto

A Morbio Inferiore c'è (ancora) divisione sul moltiplicatore

La proposta di riduzione, la seconda in due anni, non trova l'unanimità della Commissione della gestione. Deciderà il Consiglio comunale l'11 dicembre

Veduta su Morbio Inferiore
(archivio Ti-Press)
6 dicembre 2023
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Le finanze sono sane. Su questo punto la Commissione della gestione di Morbio Inferiore non ha dubbi. Come l'anno scorso a dividere i commissari chiamati a esaminare i preventivi 2024 (che stimano un disavanzo di 689'420 franchi) è la proposta del Municipio di ridurre il moltiplicatore dall'84 all'82 per cento. Sono infatti due i rapporti che saranno esaminati nel corso della seduta di Consiglio comunale convocata lunedì 11 dicembre: uno di maggioranza firmato da Centro, Plr e Lega-Udc e uno di minoranza sottoscritto da Morbio 2030. L'anno scorso la riduzione della pressione fiscale dall'86 all'84% era stata accolta con il voto contrario del gruppo Morbio 2030.

Quale direzione prenderà il Comune?

Il rapporto firmato da Dario Duranti e Annamaria Patullo propone, oltre alla conferma del moltiplicatore all'84%, “un'analisi di tipo politico, ossia la necessità di porsi degli interrogativi sulla direzione nella quale si intende muovere il Comune”. A loro dire “la proposta del Municipio risulta in ciò insufficiente, presentando la riduzione di due punti percentuali quasi come obbligata, senza che vi sia connessa una visione sul futuro”. Se la decisione dell'esecutivo di sostenere le famiglie viene definita “lodevole”, la riduzione del moltiplicatore “rimette ai contribuenti un importo maggiore in modo direttamente proporzionale al reddito imponibile”. Detta altrimenti, “la riduzione del moltiplicatore lascerà certamente maggiori risorse finanziarie nelle tasche di qualche contribuente, ma tali risorse iniziano ad avere un peso specifico solo per i contribuenti che dispongono di patrimoni particolarmente ingenti, mentre per le famiglie si tratterà di un risparmio minimo”. I due consiglieri comunali di Morbio 2030 sottolineano inoltre che “le critiche sollevate da più parti del Consiglio comunale nel corso dell'ultima legislatura sono rimaste inascoltate”. Si tratta di interventi che hanno evidenziato “come l'approccio del Municipio alle finanze comunali sia eccessivamente passivo, nel senso che da un lato manca di progettualità, mentre dall'altro, a causa della difficoltà di stimare le sopravvenienze, riduce la capacità progettuale del Comune”. L'auspicio è quindi quello che “Municipio e Consiglio comunale promuovano misure e progetti che pongano una visione del Comune del futuro. Lo studio per l'aggregazione dei comuni del Basso Mendrisiotto deve essere in questo senso uno slancio e non un freno”.

‘Margine per ulteriori riduzioni’

Per la maggioranza della commissione la riduzione di altri due punti percentuali del moltiplicatore d'imposta appare “più che giustificata” essendo la proposta “più che sostenibile” al punto che “c'è ancora margine per ulteriori riduzioni da valutare nel corso dei prossimi anni”. A giustificazione della tesi, si sottolinea “l'importante afflusso di liquidità derivante dalla cessione dell'azienda acqua potabile al consorzio Simb che permetterà, già nel 2024, di rimborsare integralmente il prestito di 4 milioni (con scadenza al 13 marzo 2024) portando il debito complessivo verso istituti finanziari a 8 milioni di franchi”. I commissari ricordano anche che “nel corso degli ultimi anni gli investimenti di poco conto sono stati spesati (a gestione corrente) senza essere attivati come investimenti” e che “dalle informazioni attualmente disponibili, l'anno finanziario 2023 si chiuderà presumibilmente con un avanzo significativo”. Situazioni, quelle descritte, che portano i firmatari del rapporto a sostenere la proposta del Municipio. “Il preventivo 2024 si inserisce in una situazione di finanze comunali sane che perdura ormai da qualche anno nonostante si siano dovute affrontare situazioni sfavorevoli quali la pandemia da Covid-19, la pressione inflazionistica con il conseguenze rincaro dei prezzi di beni e servizi e il forte rialzo dei tassi di interesse”.

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