Mendrisiotto

Gestione divisa sulla diminuzione del moltiplicatore a Chiasso

All’esame del Consiglio comunale, il 23 gennaio, arrivano due rapporti. Plr e Lega seguono il Municipio; Centro e Us-I Verdi si dicono contrari

La seduta si terrà lunedì 23 gennaio
(archivio Ti-Press)
13 gennaio 2023
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È la proposta di abbassare il moltiplicatore all’88 per cento (due punti in meno rispetto alla situazione attuale) a dividere la Commissione della gestione di Chiasso, chiamata a esaminare i preventivi 2023 (e il disavanzo stimato di 1’390’000 franchi). Sui banchi del Consiglio comunale, convocato in seduta il 23 gennaio, arrivano infatti due rapporti: quello di maggioranza sottoscritto da Plr e Lega-Udc è favorevole alla proposta del Municipio; quello di minoranza firmato dai rappresentanti di Centro e Us-I Verdi è invece contrario alla diminuzione, definita "un azzardo" a causa "di tutti i punti interrogativi e le incertezze" che stanno caratterizzando questo periodo.

‘C’è una forte preoccupazione’

Il rapporto di minoranza esprime "una forte preoccupazione" soprattutto "tenendo in considerazione la difficilissima situazione finanziaria comunale e le gravi ricadute che ne seguiranno". Tra l’elenco presentato a supporto della loro tesi, i commissari indicano che "l’obiettivo dichiarato del Municipio era quello di contenere il più possibile i debiti. Tuttavia constatiamo con preoccupazione che essi continuano ad aumentare, raggiungendo la preoccupante soglia dei 100 milioni di franchi". A questo si aggiungono un disavanzo "quasi triplo rispetto al già negativo dato dell’anno precedente, l’incertezza legata a quelle che saranno le reali conseguenze legate alla crisi pandemica" e la guerra in Ucraina che "sta facendo lievitare i costi energetici". La diminuzione del moltiplicatore "non darebbe alcun sollievo alla stragrande maggioranza della popolazione di Chiasso". In base ai dati a disposizione, "possiamo stimare che 2’480 soggetti fiscali di Chiasso mostrano un reddito imponibile inferiore a 30mila franchi annui". Per loro "lo sgravio fiscale sarebbe davvero molto irrisorio (da 0 a 21,50 franchi l’anno)".

Fabbisogno, ‘serve una strategia’

La Gestione è concorde nel sottolineare, e non è una novità, l’aumento del fabbisogno (26’590’000 franchi, +5,2%). "Non capiamo perché il Municipio sembri non voler affrontare questo suo problema nella globalità – si legge nel rapporto di maggioranza –. Chiediamo di avere una chiara strategia per contenere le spese di gestione e ancora una volta invitiamo lo stesso Municipio a coinvolgere la Commissione nella discussione delle misure previste". Pensando al futuro, "senza ammortamenti consistenti e senza avanzi d’esercizio, il grado di autofinanziamento del Comune andrà praticamente a zero. Questo significa che lo stesso dovrà giocoforza continuare a finanziare, e sempre di più, le proprie attività con capitali di terzi". Per i commissari "non si percepiscono significativi sforzi per contenere questa tendenza". Un’attenzione particolare dovrebbe inoltre "essere posta alla gestione del personale, introducendo un professionista che possa gestire meglio questo aspetto, non solo per una miglior amministrazione finanziaria ma pure nell’ambito di una tanto decantata sostenibilità sul posto di lavoro, del quale il Comune deve e può essere buon ambasciatore".

Ottimismo variabile

La maggioranza ha quindi deciso di dare fiducia alle previsioni del Municipio. "Il sindaco ci ha informato che questa diminuzione può essere un primo passo di una strategia a respiro più ampio e pluriennale di attrattività e sostegno all’economia e al tessuto sociale" considerato anche l’insediamento di nuove attività "e altre interessate a insediarsi sul nostro territorio con una crescente richiesta di spazi commerciali", si legge ancora nel rapporto di maggioranza. La minoranza definisce "ammirevole" l’ottimismo mostrato dall’esecutivo. "La paventata maggiore attrattiva di Chiasso per le aziende sembra molto chimerica". Anche con due punti in meno, "Chiasso avrebbe ancora il moltiplicatore più alto rispetto ai Comuni limitrofi" e "non crediamo che i negoziati sulle aggregazioni sarebbero facilitati dalla diminuzione del moltiplicatore".

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