Mendrisiotto

Tetti e parchi fotovoltaici, a Stabio si sonda il Municipio

A rimettere sul tavolo la tematica è una interpellanza del Centro. Rilanciando anche l'opzione Cà del Boscat nove anni dopo

Anche gli esempi locali non mancano
(Ti-Press)
24 ottobre 2023
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Tetti fotovoltaici e parchi solari sono oggi una delle risposte alla ‘fame’ di elettricità. I pannelli cattura raggi solari potrebbero, in effetti, alimentare le riserve di energia rinnovabile del Paese. E i Comuni potrebbero portare il loro contributo nel solco della politica federale e cantonale. A Stabio è il gruppo del Centro a rimettere sul tavolo questa tematica e a sondare, di nuovo, la disponibilità del Municipio. Per i suoi rappresentanti la realtà locale si presta, infatti, a percorrere entrambe le vie. Se i tetti "possono essere un'ottima soluzione per la posa di impianti fotovoltaici", si motiva in una interpellanza recapitata nei giorni scorsi al Municipio, non va scartata a priori neppure la possibilità di "creare dei parchi solari utilizzando scorpori di terreni poco pregiati con un impatto visivo limitato".

Non alla discarica di inerti, ma vi sono altre vie

Il Municipio di Stabio, nel passato recente, ha cercato del resto di esplorare questa opportunità. Lo ha fatto nel 2014 quando ha chiesto al Cantone se sussisteva l'eventualità di realizzare un impianto fotovoltaico alla discarica di inerti di Cà de Boscat. Una iniziativa che aveva, però, ricevuto una risposta negativa, facendo prevalere il ripristino alla destinazione d'uso originaria dell'area. Di conseguenza, come confermato ancora di recente dall'esecutivo, oggi si esclude di poter andare in questa direzione.

Esistono, comunque, delle alternative, come suggerisce il Centro nel suo atto parlamentare (primo firmatario Luigi Croci). All'epoca lo stesso Consiglio di Stato chiariva come "a livello ticinese, la mappatura solare cantonale ha evidenziato come per raggiungere il potenziale di produzione di energia elettrica dal fotovoltaico ragionevolmente concretizzabile è sufficiente utilizzare unicamente un 1/3 dei tetti già esistenti". A ciò si aggiunge l'indicazione federale che fissa l’obbligo di installare i panelli solari sui tetti o le facciate dei nuovi grandi edifici.

La frontiera dei parchi solari

A fare breccia, poi, sono pure i progetti dei parchi solari: dalle proposte ‘alpine’, come a Poschiavo e sul Tamaro, a quelle in pianura. Il Cantone, si fa presente nell'interpellanza, intende infatti sfruttare dei terreni a carattere industriale-artigianale non ancora edificati proprio per la creazione di parchi solari; e gli occhi sarebbero caduti pure su appezzamenti nel Mendrisiotto, a Balerna e a Stabio.

A questo punto, suggeriscono i consiglieri comunali del Centro rivolgendosi al Municipio, sarebbe utile conoscere la situazione nel Comune e avere una idea tanto del potenziale produttivo di energia elettrica sfruttando i tetti del paese, tanto del fabbisogno di economie domestiche e industrie locali. E al contempo, si domanda, qual è la disponibilità di cittadini e imprese?

Definito il quadro, sarebbe poi interessante, si fa capire ancora nell'interpellanza, andare a fondo delle intenzioni del Consiglio di Stato sulla posa di un impianto fotovoltaico a terra sul territorio di Stabio. L'autorità comunale, insomma, ha delle informazioni più precise in merito? E non ritiene "doveroso prendere degli accordi con il Cantone e proporre che la gestione venga affidata alla nostra Ams (l'Azienda comunale di Stabio)?".

Qual è la politica comunale?

Il Centro, però, non si ferma qui. "Il Municipio – sollecita – intravvede la possibilità di ampliare il parco fotovoltaico del Comune sfruttando dei terreni propri idonei a tale scopo e/o prevedendo la posa di tetti fotovoltaici su sedimi adibiti a posteggi permanenti?". E tornando alla carica su Cà del Boscat: "Visto che sia la sensibilità dell'opinione pubblica, sia il quadro legislativo in questo ambito è in continua evoluzione, a distanza di nove anni dalla richiesta municipale del 2014, non si ritiene opportuno riproporla alle autorità cantonali?". Magari, si chiosa, cercando questa volta di conciliare il parco fotovoltaico con l'area di svago.

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