Restituita allo svago e alla memoria la masseria la Tana

Autostrada e collegamenti stradali sembra si possano toccare: la loro presenza incombe sempre. Percorrendo, però, il sentiero che conduce alla masseria la Tana a Rancate – di cui si sta ultimando la ristrutturazione – alla fine è ancora il fiume Laveggio ad avere la meglio. I lavori per la riorganizzazione dello svincolo di Mendrisio – missione, dividere e fluidificare i flussi di traffico – hanno rimesso mano negli ultimi tre anni allo snodo viario, ma hanno altresì restituito alla popolazione un angolo di natura.

L’intervento alla Tana rappresenta, di fatto, il volto ambientale del grande cantiere. Ecco perché sabato l’Ustra, l’Ufficio federale delle strade, d’intesa con il Comune di Mendrisio, ha voluto invitare i cittadini a vedere da vicino quanto realizzato. E la gente del Mendrisiotto non se l’è fatto ripetere due volte: oltre 500, fa sapere Ustra, le persone – tra cui pure il sindaco della Città Samuele Cavadini – che hanno visto il luogo, partecipato alle visite guidate e condiviso il pranzo a base di polenta (cucinato dall’Associazione monitori animatori colonie) e le animazioni dedicate soprattutto ai più piccoli.

Del resto, era scritto –nel Programma di agglomerato – che alla Tana si dovesse recuperare fruibilità ai sentieri ciclopedonali, riscoprire quel tratto di fiume e rendere la vita più facile alla fauna acquatica e terrestre, nel segno della biodiversità e al contempo di uno svago di prossimità. Altra nota di merito è la riscoperta, ad opera di privati, della masseria, che ha in sé un mulino, una segheria ad acqua, in funzione sino alla fine degli anni Ottanta, e un forno per il pane. Il complesso a corte di ispirazione lombarda risale, secondo le informazioni disponibili, al Settecento. Come si è ritrovata una sorta di oasi verde, allo stesso modo un restauro dal carattere conservativo sta ridando vita alla masseria e nuova dignità alla zona della Tana.