Mendrisio

Niente scorciatoie allo svincolo dell'A2

Un gruppo di commercianti di San Martino si lamenta. Ma l'Ustra per ora non prevede correttivi ai flussi di traffico. I divieti restano

foto Ti-Press
26 aprile 2018
|

Il nuovo svincolo autostradale di Mendrisio resterà sotto osservazione per almeno un anno. Prima di allora non si cambierà rotta e tanto meno si rivedrà il principio che regge la riorganizzazione dello snodo viario a ridosso di San Martino. Ovvero convogliare il traffico verso i centri commerciali e la zona industriale sul raccordo di via Penate. Gli operatori che orbitano in zona, quindi, dovranno farsene una ragione: non si rinuncerà né al blocco – oggi peraltro parziale – dal rondò di via Borromini, né al semaforo concordato con l’autorità locale che gestisce i flussi in direzione contraria. Insomma, per ora niente correttivi. L’Ufficio federale delle strade (Ustra) è disposto a prendere in considerazione giusto un ritocco ai tempi di durata del... rosso, che c’è chi ha cronometrato essere di 75 secondi. L’Ustra lo ha scritto di recente a chiare lettere al patrocinatore legale di un gruppo di commercianti ed esercenti scesi sul piede di guerra.

Uno scambio di corrispondenza con l’Ustra, una petizione che invita gli scontenti a firmare e un incontro fra le parti a inizio aprile. Riunione che, a detta dello stesso Ufficio federale, si è rivelata, comunque, proficua. La precedenza, in ogni caso, resta allo svincolo e al nuovo assetto viario. Del resto, il cantiere, come si ricorda nella missiva, è ancora aperto, le rotonde vanno sistemate e la rete comunale e cantonale adeguata. Senza trascurare che anche gli automobilisti devono prenderci la mano. Morale: per l’Ustra è prematuro entrare nell’ordine di idee di rivedere la riorganizzazione allo svincolo. In fondo, al posto del semaforo ci poteva pure essere un ‘cippo’ automatico.

Sta di fatto che per un gruppo di commercianti che affaccia su via Borromini e via Maspoli i paletti posti dall’Ustra sono eccessivi, anzi limitativi oltre che ingiustificati e si riverberano sulla cifra d’affari. Le perdite, si quantifica in una lettera indirizzata in marzo all’Ufficio federale delle strade, sono di circa il 30 per cento del fatturato. Ciò che fa paventare possibili licenziamenti e riduzioni dell’orario di lavoro. Il rimedio? Per gli operatori del posto quel semaforo va spento o per lo meno modificato nella sua funzionalità. Il confronto è aperto, ma trovare un compromesso appare arduo. «L’idea di questa nuova mobilità non verrà messa in discussione», ne è convinto anche Samuel Maffi, capodicastero Sicurezza pubblica a Mendrisio. «Riaprire l’accesso diretto al comparto di San Martino dalla rotonda di via Borromini sarebbe una sconfitta per l’intero progetto». In zona, però, le lamentele sono vibranti. «Da una parte sono comprensibili. Il cantiere ha creato una situazione non facile. Capisco meno le contestazioni odierne – ci risponde Maffi –. I termini della riorganizzazione erano chiari fin dall’inizio: l’entrata ai centri commerciali non è più quella, bensì l’anello circolare attraverso via Penate. E l’iter seguito – sono stati pubblicati anche i piani dell’anello stradale – ha dato modo di presentare osservazioni e ricorsi. E aggiungo che per centrare i risultati (e funziona già abbastanza bene) si sono spesi circa 100 milioni di franchi, soldi pubblici». Detto con altre parole, chi oggi protesta avrebbe dovuto farsi sentire per tempo. «È anche una questione di ponderazione degli interessi in gioco – ribadisce il capodicastero –: a volte interesse pubblico e privato non collimano perfettamente. In questo caso il primo, generale, della popolazione e del distretto prevale sul secondo, particolare di alcuni commerci. O vogliamo tornare al caos e alle colonne fino in autostrada e in Città?». Il Municipio di Mendrisio di certo non fa marcia indietro. Tant’è che, durante l’ultima riunione del gruppo politico di accompagnamento al progetto, qualche settimana fa, per voce di Maffi ha chiesto di posare una segnaletica più incisiva. Sostituendo all’attuale generico ‘centri commerciali’, un esplicito ‘FoxTown-Casinò’, i due attrattori principali, per incanalare da subito il traffico. «E sembra che l’Us

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔