Mendrisiotto

Una vita da pendolari (su rotaia)

Il cantiere in galleria apre in ritardo e il Tilo si ferma a Melide. Alba movimentata per i lavoratori diretti a nord. Traffico ripristinato alle 6.20

(foto Ti-Press)
10 dicembre 2018
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Quando si dice una vita da pendolari. E' stata un'altra alba tribolata, quella di oggi, lunedì,  per i lavoratori (e le lavoratrici) che, già costretti a una alzataccia fin dalle prime battute della settimana, si sono ritrovati... appiedati sul marciapiede della stazione di Melide per un problema sulla linea ferroviaria fra Chiasso e Lugano. Orario nuovo, problemi vecchi? Una disavventura fuori programma sul percorso casa-lavoro.

Treno delle 5.27 da Chiasso: i passeggeri già non mancano sulla tratta per Bellinzona. Non sono poche, in effetti, le persone che a quell'ora cercano di raggiungere in orario il posto di lavoro. Il primo intoppo sorge a Capolago, ma è solo un ritardo di alcuni minuti come annuncia la voce dall'altoparlante. Le cose si complicano, però, due fermate dopo, a Melide. Lo si capisce subito perché, stavolta, l'annuncio arriva direttamente dalla 'Centrale Gottardo'. C'è un problema da risolvere, anzi una 'perturbazione': tutti scendono o meglio sono obbligati a farlo. Il convoglio, infatti, finisce lì la sua corsa. E adesso? Sempre la voce fuori campo assicura l'arrivo di un bus sostitutivo.

Sono ormai circa le 6, i viaggiatori in gruppo raggiungono l'esterno della stazione in fiduciosa attesa. Dell'autobus, però, neanche l'ombra. Giunge, invece, una voce dall'interno della stazione: «Il treno successivo prosegue la corsa». I pendolari imbaccucati in giacconi, sciarpe e berretti fanno dietrofront e guadagnano di nuovo il marciapiede in tutta fretta. Sarà la volta buona? La speranza di arrivare in tempo sui cantieri, nelle fabbriche e negli uffici se ne è andata. Ma almeno c'è un mezzo per giungere a destinazione. Il Tilo partito da Chiasso alle 5.50, ormai affollato, si carica anche i passeggeri del convoglio precedente, e qualcuno in più. Un signore conferma di aver già vissuto la stessa esperienza con il primo treno della giornata. Fermo pure lui a Melide, in quel caso il bus è arrivato, ma è ripartito a quanto pare vuoto. I passeggeri, nel frattempo 'allettati' dalla possibilità di salire di nuovo in carrozza, si sono ritrovati lì per lì senza mezzo di trasporto. Il viaggio riprende (per tutti) e la solita voce chiede scusa a nome delle Ffs. Concesse? A quell'ora antelucana prende il sopravvento solo la rassegnazione.

Ma qual è stata la problematica che ha movimentato la mattina dei pendolari diretti a nord? Ci risponde il portavoce delle Ffs Patrick Walser: «Il problema sulla linea è stato causato da un ritardo nella riapertura di un cantiere tra Lugano e Melide, presso la galleria di Paradiso – ci spiega –. Il ripristino della linea è avvenuto poi alle 6.20, momento dal quale i treni hanno ricominciato a circolare». Inevitabile a quel punto cumulare un po' di ritardo. Tant'è che pure il treno delle 7.50 in partenza da Chiasso ha dovuto essere soppresso. Il motivo? Mancanza di materiale rotabile,conferma ancora il portavoce. Materiale necessario a ripristinare la cadenza del traffico su rotaia dopo l'interruzione forzata. In quel caso, però, fa notare Walser, le alternative non sono mancate e a pochi minuti di distanza.

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