Luganese

Cianobatteri, il Cantone faccia qualcosa per combatterli

Alcuni deputati di sinistra sollecitano il Consiglio di Stato a intervenire per mitigare la loro presenza e migliorare la qualità delle acque nei laghi

La riva del lago ad Agno fotografata lo scorso 9 agosto
6 marzo 2024
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“Quali risorse sono attualmente allocate dallo Stato per monitorare e affrontare la proliferazione dei cianobatteri nei laghi? Quali azioni concrete sono state adottate o sono in fase di pianificazione da parte delle autorità competenti per mitigare la loro presenza e migliorare la qualità delle acque nei laghi afflitti da fioriture?” Sono le prime due domande dell’interrogazione al Consiglio di Stato presentata da alcuni deputati della sinistra (prima firmataria Tessa Prati) che chiede al governo cosa stia facendo per limitare la presenza sempre più diffusa di cianobatteri nei laghi e laghetti del Ticino, in particolare nel Ceresio, soprattutto l’estate scorsa ad Agno e a Riva San Vitale.

Da segnalare anche il botta e risposta tra il Comune di Malcantone e il Consorzio depurazione. Nell’atto parlamentare, si sottolineano alcuni aspetti principali all’origine del fenomeno che si è manifestato con maggiore frequenza e intensità a causa del “riscaldamento globale e l’eccessivo versamento di materiale organico e nutrimenti nel lago”. A preoccupare è l’impatto negativo sulla balneabilità, “poiché la presenza di cianobatteri può rendere pericoloso l'accesso alle acque per scopi ricreativi e turistici. Le fioriture algali possono causare irritazioni cutanee, problemi gastrointestinali e, in casi estremi, gravi complicazioni per la salute”. L’interrogazione mette in evidenza “che i cianobatteri producono metaboliti neurotossici che possono costituire un rischio aggiuntivo quando si aerosolizzano, potenzialmente aumentando la possibilità di inalazione e l'esposizione a queste sostanze”.

In concreto, l’atto parlamentare cita alcuni esempi. A cominciare dalle numerose ricerche scientifiche (incluse pubblicazioni su riviste rinomate come Science e PNAS) che hanno collegato le cianotossine a malattie neurodegenerative e al declino cognitivo; mentre un indagine in Massachusetts ha osservato una relazione positiva tra la presenza di fioriture di cianobatteri e l’aumento dei casi di problemi respiratori (durante periodi di fioriture intense di cianobatteri, ci sono significativi incrementi nelle visite ai Pronto soccorso per disturbi respiratori; tuttavia, non si osserva lo stesso tipo di aumento per dermatiti o disturbi gastrointestinali)”.

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