Luganese

Riuscito il referendum contro la casa anziani di Melano

Consegnate dal promotore Antonio Casellini le 415 sottoscrizioni (quasi il doppio del quorum) alla cancelleria comunale di Val Mara

Il momento della consegna
(Ti-Press)
7 febbraio 2024
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A Val Mara un altro referendum è riuscito. Oltre a quello contro la concessione di un credito di 990mila franchi per la ristrutturazione della sala multiuso a Rovio, i cittadini saranno chiamati a votare anche sul progetto della casa anziani di Melano. Con quasi il doppio delle sottoscrizioni rispetto al quorum – fissato a 273 firme: il 15% degli iscritti in catalogo –, il promotore della petizione, Antonio Casellini, ex municipale di Melano, ha consegnato oggi il malloppo alla cancelleria del nuovo comune aggregato. Sono 415 i cittadini che hanno aderito: tutti accomunati dallo stesso intento di trovare una soluzione alternativa rispetto a quella proposta nel messaggio municipale, votato a maggioranza lo scorso 11 dicembre dal Consiglio comunale.

‘Deturperebbe il centro paese’

«Le motivazioni – ci racconta Casellini – sono principalmente di natura estetica: una costruzione del genere, di tale impatto e imponenza, deturperebbe il centro del paese. Inoltre, sacrificare per sempre questo spazio, che ha un ‘signor’ parco giochi cintato sarebbe un vero peccato». La petizione, sostenuta dal gruppo Udc/Lega, che ha preceduto il referendum, «aveva lo scopo di suggerire una sospensione del messaggio municipale e fare una serata informativa con la popolazione, era un invito a riflettere ancora sull’ubicazione della struttura».

Dal messaggio municipale si legge che nel corso del 2014, su incarico del Cantone, la Fondazione Tusculum ha considerato quale miglior ubicazione quella contestata. Per il contesto, gli aspetti sociali, le possibili sinergie con strutture e attività presenti sul territorio. Anche il Municipio ha accolto la proposta in quanto si trova in una posizione centrale, vicino alle fermate dei mezzi pubblici, ed è facilmente accessibile. “Si è scelta una soluzione – si legge in una nota del Comune – che permettesse alle persone che vivranno nella casa anziani di farlo poco distante dai famigliari e dagli amici, facilitando in tal modo il mantenimento dei contatti”.

‘Non sono contrario all’istituto, ma all’ubicazione’

«Non sono contrario alla costruzione di una casa di riposo, ma ritengo che sia stata presa una decisione un po’ affrettata. Ai tempi infatti la soluzione di Melano era in concorrenza con quella presentata dal Municipio di Riva San Vitale perché il Cantone aveva ritenuto necessario che per la regione sarebbe stato auspicabile avere un’altra casa per anziani. Entrambi i Comuni erano interessati a realizzare l’istituto nel proprio paese con lo scopo di soddisfare le necessità del Basso Ceresio». Alla fine Melano ebbe la meglio su Riva San Vitale.

‘C’erano altre alternative valide’

L’ex municipale, quando era in carica, aveva però mostrato ai rappresentanti del Dipartimento sanità e socialità (Dss) possibili sedi alternative. «Qualche anno prima della pandemia – ci racconta – insieme al sindaco e al segretario comunale di Melano, a dei funzionari dello Stato e all’ex direttore del Tusculum (Emilio Devrel, condannato per malversazioni nel 2021, ndr), abbiamo girato per Melano, valutando in quali terreni si sarebbe potuto creare l’istituto. Il primo luogo individuato era quello vicino al campo di calcio e alle scuole elementari, che oggi è adibito a parcheggio, che era già di proprietà del Comune. Poi abbiamo raggiunto un terreno di 20mila metri quadrati, tra l’autostrada e la strada cantonale, che però è di proprietà di privati. La terza possibilità che era stata considerata era di posizionarlo vicino al Lido comunale, dove ci sono i parcheggi e il vicino campeggio. Un’area sempre di proprietà del Municipio. Quando siamo tornati al parcheggio, dove avevamo lasciato le macchine, Devrel ha proposto che anche quel sedime venisse considerato. E così eccoci qui».

‘Svantaggi anche legati al traffico’

Il progetto, lo ricordiamo, vinto dallo studio di architettura Orsi e associati, prevede la costruzione di un edificio rettangolare su cinque livelli (due interrati e tre fuori terra) con 60 posti letto in camere singole, un centro diurno per 15-20 persone, uno spazio aperto anche al pubblico, un parcheggio sotterraneo e un nuovo parco giochi e giardino. L’investimento stimato è di 30 milioni e 270mila franchi. Per Casellini, un ulteriore svantaggio di quella soluzione è che aumenterebbe il traffico. «La strada diventerebbe molto più trafficata, ed è quella che percorrono i bambini per tornare a casa sul pranzo o dopo scuola. Con tutto il personale che lavorerebbe lì dentro, ci sarebbe un sovraccarico di auto che passano. Quell’entrata del nucleo sarebbe trasformata molto negativamente».

Ora spetta al Municipio di Val Mara stabilire la data per la votazione sul referendum. «Il 3 marzo si voterà sul referendum per la sala multiuso di Rovio, il 14 aprile ci sono le elezioni comunali, probabilmente – conclude Casellini – questa votazione slitterà verso giugno».

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