Luganese

Aldo Pessina, addio a un gran liberale

Lutto nel partito di Lugano per il decesso del politico di lungo corso che fu presidente della sezione per 11 anni quando il Plr governava la città

Il presidente uscente Aldo Pessina (a destra), nel 2006, quando passò il testimone e il vessillo a Giorgio Grandini (a sinistra)
(Ti-Press/Archivio)
1 febbraio 2024
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È morto lo scorsa notte Aldo Pessina, 87 anni, personaggio di spicco del Partito liberale radicale cittadino, per il quale è stato attivo 28 anni nel Consiglio comunale di Lugano. Ne ha dato notizia la famiglia a funerali avvenuti. Un lutto significativo per la sezione liberale della città, che, nel 2006, gli dedicò la presidenza onoraria. Pessina, infatti, condusse il partito luganese per oltre dieci anni, dal 1995 al 2006, dopo aver ricoperto la carica di membro di comitato, dal 1988 al 1995. Fu primo cittadino di Lugano tra il 1999 e il 2000.

Autoritario ma pronto alla mediazione

L’ex vicesindaco di Lugano Erasmo Pelli conobbe Pessina quando era in Municipio: «Pessina ha diretto la sezione liberale con molta autorità. Però, è stata anche una persona che ha cercato la mediazione come tutti i presidenti di sezione dovrebbero fare. Per noi che sedevamo in Municipio, è stato un interlocutore molto valido, con lui c’è stata un’intesa cordiale. Anche nei momenti più difficili, si è sempre dimostrato molto ricettivo sui problemi politici». Per le elezioni del 1996, il Plr di Lugano, continua Pelli, «aveva presentato addirittura due liste per il Municipio, una di giovani, l’altra con gli uscenti in lista. In quell’occasione, Pessina fu capace di mitigare le divergenze e tenere a bada gli appetiti politici». Era il periodo in cui il partito aveva la maggioranza assoluta, non solo in Municipio, ma «anche in Consiglio comunale, con 26-27 membri liberali (in un legislativo che allora contava 50 seggi)».

‘Profilato e schietto, un fine stratega’

L’attuale vicesindaco di Lugano Roberto Badaracco parla di Aldo Pessina, finora unico presidente onorario della Sezione, come «la figura emblematica di uno scorcio di storia di successo del Plr cittadino. Persona profilata, senza peli sulla lingua e molto schietta, non le mandava certamente a dire. Fine stratega politico, aveva a cuore i principi liberali, per la cui difesa era pronto ad affrontare battaglie senza esclusioni di colpi. Conosceva come pochi la città e la comunità in cui viveva. Sicuramente una persona che lasciava un segno. Personalmente, mi ha insegnato molto e i suoi consigli erano sempre preziosi!»

‘Mi convinse a candidarmi’

«Ho dei ricordi privilegiati di Aldo – racconta da parte sua la municipale Karin Valenzano Rossi –. Erano stati lui e Adriano Cavadini, nel 2016, a convincermi ad accettare la prima candidatura al Municipio. Ed è stato un interlocutore prezioso: mi ha trasmesso un po’ della sua grande passione politica. E anche negli ultimi anni, nonostante l’età che avanzava e qualche problema di salute, non mancava di far sentire la propria presenza, con commenti, indicazioni, critiche costruttive». «Come tutte le figure importanti che hanno segnato la direzione - aggiunge - lascerà un vuoto. Ma mi piace ricordare soprattutto le tante cose buone che ha fatto e l’essere stato così bravo nell’individuare dei profili ai quali trasmettere la passione e i valori liberali. In questo momento, il mio pensiero è per la sua famiglia e per gli amici più cari».

‘Grande attaccamento alla Cosa pubblica’

«Io sono andato non solo per motivi politici, quanto per ragioni private: sia lui sia il fratello Edy (morto pochi mesi fa, ndr) erano molto amici dei miei genitori. Si frequentavano da una vita, con una passione in comune per le auto e per i motori. Per il suo funerale ha voluto una cerimonia semplice e privata» ci dice l’attuale presidente del Plr cittadino Paolo Morel, che ne ricorda il grande attaccamento alla cosa pubblica. «Quando ha saputo che ero il candidato per la presidenza della sezione, mi ha chiamato e ci siamo incontrati e, malgrado l’età, aveva ancora un amore e una passione molto grandi verso il partito, la politica e la città. L’ultima volta l’ho sentito dieci giorni fa, mi ha chiesto come stesse andando la preparazione delle liste per le elezioni comunali».

E che cosa le ha trasmesso, politicamente parlando? «Sicuramente la grande passione, la capacità di illuminarsi quando parlava del partito e dei suoi valori. Ha fatto molto bene per il Plr, per la città e per i suoi cittadini». Proprio in virtù di questo fortissimo trasporto per la politica, Pessina è rimasto una presenza importante anche dietro le quinte. Lascia dunque un vuoto? «Beh sì, considerando anche solo che era l’unico presidente onorario del Plr di Lugano. Era uno di quei liberali di una volta, che hanno fatto grande Lugano, che hanno vissuto il partito con tutto il bene e il male che lo stesso poteva avere, in maniera molto profonda».

Il sindaco di Lugano Michele Foletti, nipote di Aldo Pessina, lo ricorda per «la sua passione per gli sport motoristici, negli anni irripetibili per il mondo automobilistico ticinese. Nel 1967, assieme a mio papà e a Silvio Moser aveva creato Esposauto a Lugano». Una manifestazione che si tenne nei saloni del Padiglione Conza di Cassarate, che si chiuse alla fine degli anni Ottanta. Fu una sorta di salotto di fine stagione, con l’esposizione al pubblico di quattro file di macchine da corsa da ammirare e serate con i piloti di allora. Foletti menziona inoltre gli anni in cui Pessina fu pilota di rally, di automobilismo da competizione e aiutò moltissimo i piloti ticinesi a emergere. Organizzò pure importanti gare internazionali in Italia e Sud America.

Ai familiari porgiamo le condoglianze della ‘Regione’.

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