Luganese

Abusò delle piccole pazienti: ‘Il suo un agire morboso’

La Corte ha ordinato al sedicente terapeuta anche un trattamento ambulatoriale e il divieto a vita di svolgere attività professionali con minorenni

‘Non ha dimostrato pentimento’
(Depositphotos)
6 dicembre 2023
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«L’imputato ha utilizzato le vittime come oggetti destinati ai propri scopi sessuali». Per la Corte delle Assise criminali di Lugano, presieduta dal giudice Amos Pagnamenta, il 68enne imputato per atti sessuali con fanciulli è colpevole. Gli è stata infine inflitta una pena di tre anni e 10 mesi, integralmente da espiare, e ne è stato ordinato un trattamento ambulatoriale da seguire in carcere, con il divieto a vita di svolgere qualsiasi professione o attività che implichi contatti con minorenni. L’uomo è stato dunque condannato per coazione sessuale ripetuta, atti sessuali con fanciulli ripetuti, pornografia, falsità in certificati ed esercizio abusivo di attività sanitaria.

«Il suo – ha affermato il giudice – è stato un agire morboso. Si è arrogato il ruolo di terapeuta causando sofferenze psichiche alle vittime. Egli ha abusato di più bambine che, attraverso il corpo, manifestavano il proprio disagio. Ha pianificato tutto creando di volta in volta le condizioni per raggiungere il proprio scopo». Per la Corte il 68enne, nonostante la conclusione della perizia che soffre di un disturbo pedofilico, era in grado di decidere. «Inqualificabile inoltre il fatto che filmava i propri gesti, confermando un’ulteriore violenza, e che non abbia affatto collaborato, contestando il contatto con i genitali. Come raramente accade, ha tentato di negare anche l'innegabile arrampicandosi sui vetri. Malgrado la terapia che segue in carcere anche oggi ha dimostrato di non aver compreso la gravità dei suoi atti».

La procuratrice pubblica Valentina Tuoni aveva formulato una richiesta di pena di cinque anni, con un trattamento ambulatoriale da seguire in carcere. Mentre per la difesa, rappresentata dall’avvocato Stefano Pizzola, la pena non doveva invece superare i 36 mesi, da dedursi il carcere preventivo, e che il resto venisse sospeso condizionalmente in favore della terapia. Al termine del dibattimento l’uomo è stato ricondotto in carcere.

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