Luganese

Atti sessuali con minori, giudicato colpevole il 68enne

La pena verrà decisa a seguito di un'ulteriore perizia psichiatrica. La prima è stata giudicata inutilizzabile

(archivio Depositphotos)

«Dire che l'imputato è un bugiardo è un eufemismo». Sono queste le parole del giudice Amos Pagnamenta presidente della corte delle Assise criminali di Lugano (a latere Emilie Mordasini e Fabrizio Filippo Monaci) che ha dovuto giudicare le azioni di un 68enne. Quest'ultimo è stato accusato di atti sessuali con sei bambine tra i 6 e i 15 anni, tra il 2019 e il 2022, durante delle sessioni che l'imputato ha definito come ‘massaggio armonico’. Sedute che «proponevo per i bambini che durante le mie lezioni presentavano stress e tensioni di vario tipo». L'uomo gestiva infatti, in due momenti diversi, due centri nel Luganese dove proponeva lezioni di musica, yoga e altre discipline.

Vittime ritenute credibili, imputato giudicato bugiardo

Secondo la corte l'uomo è colpevole di ripetuta coazione sessuale, in subordine ripetuti atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere, e ripetuti atti sessuali con fanciulli. La corte ha giudicato le dichiarazioni delle vittime come credibili, lineari e coerenti. Al contrario di quelle del 68enne: «Raramente è capitato di trovarsi confrontati con un imputato in grado di dire tutto e il contrario di tutto. Le ritrattazioni sono talmente numerose che sono proibitive da ricordare».

Questa mattina la difesa, rappresentata dall'avvocato Stefano Pizzola, aveva invece chiesto l'assoluzione per questi reati, in quanto «i massaggi erano delle terapie e le bambine non sono state obbligate a partecipare dall'uomo». In totale disaccordo la procuratrice pubblica Valentina Tuoni: «L'imputato ingannava i genitori e non spiegava nei dettagli come si sarebbero svolte le sedute». Come pure l'avvocata Maria Galliani, rappresentante di cinque accusatrici private: «Non ha mai agito per il bene delle bambine. Il suo obiettivo era unicamente di effettuare toccamenti nelle parti genitali». L'uomo, dall'inizio del processo, si è invece detto innocente: «Non sono mai andato oltre alla zona dell'inguine. I miei massaggi avevano lo scopo di aiutare le bambine a stare meglio».

Circa l'imputazione di pornografia, la corte ha deciso di diminuire il numero di immagini che possono essere considerate materiale pedopornografico, rispetto a quelle presenti agli atti. L'uomo, infatti, aveva fatto dei video alle bambine durante i massaggi armonici. Da questi sono stati estrapolati dei fermoimmagine, di cui la difesa riconosceva la natura sessuale in 16 casi.

La corte si è poi espressa sulla ripetuta falsità in certificati, dichiarando l'uomo colpevole: «È chiaro che ha prodotto quei documenti per un personale tornaconto». Stessa decisione per l'imputazione di ripetuto, tentato e consumato esercizio abusivo di attività sanitaria: «Il massaggio terapeutico soggiace a un'autorizzazione. Cosa che l'imputato non possedeva».

La pena verrà decisa dopo una seconda perizia psichiatrica

La durata e il tipo di pena verranno decise in un secondo dibattimento. Questo in attesa di una perizia psichiatrica, per la quale potrebbero essere necessari sei mesi – la prima, svolta in fase d'indagine, è stata giudicata dalla corte inutilizzabile in quanto «non imparziale» –. Fino ad allora, per l'uomo viene richiesto il prolungamento della carcerazione di sicurezza. Condizione nella quale si trova già dall'agosto scorso.

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