Luganese

Contributi Lalia, Lugano viene incontro ai proprietari

Il Municipio ha deciso una serie di misure, fra le quali l’estensione del termine di pagamento e una rateizzazione su due anni senza interessi

(Ti-Press)
31 agosto 2023
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La Città di Lugano tende una mano ai proprietari di immobili toccati dall’emissione delle fatture dei contributi di costruzione delle opere di smaltimento delle acque (Lalia). È quel che emerso dall’odierna seduta di Municipio, durante la quale sono state decise alcune misure per cercare di allentare le tensioni dopo che una decina di giorni fa è stato presentato il conto: 118 milioni di franchi in totale.

‘Gli altri Comuni fanno lo stesso senza grossi problemi’

«Siamo rammaricati dalle preoccupazioni causate da quelle che sono richieste di pagamento dovute in base alle leggi federali e cantonali – ha esordito Michele Foletti –. Spiace che ogni volta che il Municipio fa il suo lavoro ci siano queste polemiche, anche se essendo un grande Comune bisogna metterlo in conto. Chi ha detto che siamo usurai o non ha capito che cos’è la legge in vigore o era in malafede. Gli altri Comuni hanno fatto la stessa cosa senza grossi problemi né levate di scudi. A Lugano, il ‘villaggio gallico’ come l’aveva definito il consigliere di Stato Claudio Zali, invece sale sempre il mal di pancia, ci sono queste levate di scudi». Il sindaco è cosciente che la cifra richiesta non è indifferente, ma «abbiamo cercato di scegliere il periodo migliore per fare l’emissione: se fossimo usciti a ottobre, le fatture da pagare sarebbero arrivate sotto Natale, quando i cittadini sono già sotto pressione per diversi altri pagamenti». E poi, c’è il contesto inflazionistico sfavorevole: «Se il Consiglio comunale (Cc) non avesse legittimamente discusso per quattro anni, probabilmente la richiesta di pagamento sarebbe arrivata prima, quando ancora non c’era l’attuale carovita. Uscire due anni fa sarebbe stato meno doloroso».

Revisione della legge pendente da anni

In ogni caso, sottolinea Foletti, «c’è stato un lavoro immane durato diversi anni. L’aggiornamento della banca dati, infatti, ha comportato un importante lavoro di ricerca negli archivi dei comuni aggregati a partire dal 2004, che gestivano tutti diversamente questo settore, e dei consorzi che hanno gestito le infrastrutture sovracomunali, a loro volta aggregatisi a più riprese». Proprio questa ricostruzione dei dati degli ex comuni relativi alle emissioni dei contributi ha anche determinato il prolungarsi dei tempi di esecuzione dell’emissione. E non da ultimo, il complesso iter politico-istituzionale. Il Piano generale di smaltimento delle acque (Pgs) risale infatti al 2016, il messaggio municipale per il suo finanziamento è del 2019 e a questo sono seguiti poi dei ricorsi e tutta la discussione in Cc sull’opportunità dei prelevamenti dei contributi. Contributi che, ricorda il sindaco, «sono dovuti per legge, non sono una scelta della Città. Come non lo è il tasso d’interesse al 5%: è fissato dalla Legge cantonale sulla protezione delle acque, che è del 1975 ed è ancora in vigore. Il messaggio governativo del 2020, che ha licenziato la nuova Legge sulla gestione delle acque, non è ancora approdato in Gran consiglio».

Una mano soprattutto ai ‘piccoli’

Nell’attesa, questi contributi vanno dunque pagati. Per andare incontro alle richieste dei proprietari e consentire di affrontare meglio il pagamento dei contributi fornendo delle alternative al pagamento rateale dilazionato su dieci anni con il tasso d’interesse composto del 5% stabilito dalla legge cantonale, il Municipio ha preso tre decisioni. In primo luogo, il termine per il pagamento del contributo con un unico versamento (ossia chi deve pagare fra i 20 e i 1’000 franchi) è fissato in 90 giorni dall’emissione della fattura, invece degli usuali 30. Una misura che riguarda la maggioranza (20’300) delle casistiche. Secondariamente, il pagamento rateale su 10 anni con l’addebito del tasso d’interesse fissato dalla legge (5%) è mantenuto; infine, su richiesta è possibile definire un piano di pagamento, concordato con l’Amministrazione, che preveda il versamento del contributo attraverso una rateazione sull’arco massimo di due anni senza interessi.

Chi era in vacanza si faccia vivo

Quest’ultima misura riguarda la seconda categoria più numerosa: quella che comprende pagamenti dai 1’000 ai 3’000 franchi, ossia 12’500 casistiche circa. Per i 5’600 casi sotto i 20 franchi non è previsto alcun contributo. E per tutti gli altri? «Si tratta generalmente di proprietari, che siano persone fisiche o giuridiche, certamente più benestanti, che verosimilmente non necessitano di ‘strappi alla regola’ per poteri saldare il pagamento. Ma siamo aperti a discuterne se dovessero presentarsi problematiche puntuali e giustificate». A proposito di problematiche, molti hanno lamentato l’arrivo in bucalettere durante il periodo delle vacanze estive. «Chi non ha potuto ritirare la raccomandata perché in vacanza è invitato a mandare una e-mail all’indirizzo lalia@lugano.ch e gli sarà inviata la documentazione per posta A».

I contributi Lalia, ricordiamo, sono destinati alle opere realizzate negli scorsi decenni – e finanziati con i contributi di tutti i cittadini, anche non proprietari di immobili – e a quelle pianificate fino al 2028. «Dopo quella data arriverà il nuovo Pgs e bisognerà ricalcolare i nuovi contributi per le opere da realizzare fino al 2035, speriamo su nuove basi legali».

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