Luganese

Violenza domestica, a Lugano 394 interventi nel 2020

Il Municipio intende continuare a monitorare il fenomeno. Negli ultimi due anni nessun caso segnalato di discriminazione razziale o religiosa

I numeri degli interventi della Polizia (archivio Ti-Press)
30 luglio 2021
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La Città di Lugano si impegna a mantenere il monitoraggio sul fenomeno della violenza domestica attraverso i suoi servizi comunali e della socialità. Il Municipio, si legge nella risposta all'interrogazione di Raoul Ghisletta (Ps) e cofirmatari, “è consapevole dell'importanza sociale e individuale della violenza domestica e di quanto le restrizioni sanitarie imposte dalla pandemia abbiano potuto esacerbare situazioni originariamente conflittuali o disfunzionali all'interno delle famiglie”.

Passando ai numeri, lo scorso anno la Polizia comunale di Lugano ha effettuato 394 interventi (di cui 44 per allontanamenti) nell'ambito della violenza domestica. Un numero in aumento rispetto al 2019 (336) e al 2018 (271). Nel dettaglio, nel 2020 gli interventi come partner per reati d'ufficio per casi trattati esclusivamente dai servizi di Polizia cantonale (nel 2019 sono stati 43; nel 2018 31) e 90 (82; 106) per casi senza reati d'ufficio (in questo caso si tratta di episodi trattati sia da servizi di polizia cantonale che dai partner con delega; “la segnalazione ai nostri servizi non è sistematica e varia da ente a ente”). Gli interventi legati ad altre relazioni famigliari sono stati invece 74 (61 nel 2019; 37 nel 2018). Quelle che hanno coinvolto un figlio/genitore 64 (51; 32); quelle tra figli o fratelli 6 (8;3); gli interventi di cui altra relazione 4 (2;2); fra minorenne e maggiorenne 41 (30;27); fra minorenni 1 (2;0) e fra maggiorenni 32 (29;10). Gli allontanamenti sono stati 14 (17 nel 2019 e 14 nel 2018); gli allontanamenti volontari 30 (11; 9).

Un membro della Polizia comunale è membro del Gruppo cantonale di accompagnamento permanente in materia di violenza domestica. Il Gruppo, ricorda il Municipio, h l'obiettivo di favorire e promuovere scambi tra i professionisti del settore ed è, tra gli altri, impegnato nell'allestimento del Piano d'azione cantonale, nella sensibilizzazione, nella prevenzione e nelle statistiche in materia di eventi di violenza domestica.

Discriminazioni razziali e religione, ‘nessun caso’

Al Municipio di Lugano sono state chiesti anche i dati degli ultimi due anni relativi a discriminazioni razziali e religiose. Per questo tipo di fatti, la Città “fa riferimento in primo luogo al Centro di ascolto razzismo e discriminazione (Cardis)”. Dallo spesso, spiega l'esecutivo, “non risultano casi segnalati a Lugano”. L'autorità comunale si dice “cosciente che questa mancanza di segnalazioni non significhi necessariamente che non vi siano episodi di discriminazione”. L'obiettivo della Città resta la “sensibilizzazione della popolazione e la partecipazione annuale alla Campagna nazionale (sospesa nel 2020 e 2021 per la crisi sanitaria)”.

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