Luganese

Occupazione Vanoni, la strana richiesta della polizia

Il Caffè riferisce della telefonata fra il vicepresidente della Fondazione e il sindaco di Lugano e della proposta di sporgere denuncia a Noranco contro l'abuso

Uno scatto della notte del 29 maggio allo stabile Vanoni (foto archivio Ti-Press)
4 luglio 2021
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Dalla faccenda del 29 maggio scorso, la giornata dell'autogestione e del pasticcio della demolizione dell'ex Macello, emergono nuovi dettagli.

A saltar fuori è una telefonata fra Riccardo Caruso, vicepresidente della Fondazione Vanoni, e il sindaco di Lugano Marco Borradori. Il primo avviserà il secondo dell'occupazione dello stabile di proprietà della Fondazione da parte degli autogestiti e di una bizzarra richiesta della polizia di sporgere denuncia a Noranco. A riportare la notizia è l'edizione odierna del Caffè.

Procediamo con ordine. Sono circa le 19.20 di sabato e il sindaco di Lugano riceve una telefonata "nervosa" dal vicepresidente della Fondazione, Caruso, che lo avvisa dell'occupazione simbolica dello stabile da parte degli autogestiti dopo le manifestazioni della giornata. Borradori, prima di questa telefonata, era all'oscuro di quanto stesse succedendo. (Subito dopo, si legge ancora, il sindaco riceverà la comunicazione del fatto dalla capodicastero Sicurezza e spazi urbani Karin Valenzano Rossi e dal capo area operativa della polizia comunale di Lugano Mauro Maggiulli).

Come riporta il domenicale, è stata la polizia a informare Caruso della presenza degli autogestiti nello stabile della Fondazione; che ha altresì invitato il vicepresidente a sporgere denuncia, recandosi a Noranco e non a Lugano. Fatto strano. Anche nella telefonata fra i due, questo dettaglio emerge come una stranezza, una nota stonata: "La polizia mi ha appena detto che gli autogestiti hanno occupato il nostro stabile. Sarà successo mezz’ora, trequarti d’ora fa. E per andare a fare denuncia, mi dicono di recarmi al posto di polizia di Noranco. Non so perché. Non capisco perché devo andare da Lugano a Noranco per un fatto accaduto qui, in città", si legge nelle pagine del Caffè.

Di tutto ciò, il sindaco di Lugano, come scritto dal domenicale, è all'oscuro. Tuttavia - si riporta - converrebbe anche lui con Caruso che la faccenda è piuttosto strana. “A voler pensare male", chiosa il domenicale,  "si potrebbe ipotizzare che la polizia conoscesse da tempo le intenzioni degli autogestiti. Conoscesse da giorni la volontà di occupare quello stabile. Tanto da aver chiamato tempestivamente e di averla invitata a sporgere quanto prima denuncia. Denuncia per l’occupazione abusiva di una proprietà privata. Un reato non particolarmente pesante. Ma comunque grave, sebbene quello stabile fosse disabitato".

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