Luganese

Aeroporto, Artioli: ‘Noi conformi alle prescrizioni’

L'imprenditore replica alle accuse pubblicate sul ‘Caffè’, ma il domenicale conferma le tesi: ‘Hanno avuto quaranta giorni supplementari’

L'imprenditore Stefano Artioli (Ti-Press/Archivio)
14 febbraio 2021
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Conformi alle prescrizioni. L'imprenditore Stefano Artioli nega la notizia pubblicata oggi sul ‘Caffè’, che sostanzialmente accusa la sua cordata di aver beneficiato di quaranta giorni supplementari per presentare le garanzie finanziarie che avrebbero loro permesso di rientrare in gioco. Accuse emerse da un rapporto del Gruppo di lavoro e pubblicato appunto dal domenicale, ma che Artioli respinge fermamente: «Non corrisponde al vero che la nostra cordata avrebbe beneficiato di un termine di quaranta giorni per presentare le garanzie richieste. Queste sono state presentate fin dall'inizio in conformità alle prescrizioni della call for interest. Il Gruppo di lavoro (coordinato dall'ex procuratore pubblico Emanuele Stauffer e dall'ex comandante della base aerea di Magadino Tiziano Ponti, ndr) ha poi posto esigenze supplementari circa la forma della garanzia, per cui il Municipio ci ha assegnato un termine di cinque (e non quaranta!) giorni per darvi seguito. Evidentemente il Municipio deve avere colto, diversamente dal Gruppo di lavoro, la validità del nostro progetto. Deploriamo questi continui attacchi trasversali al nostro progetto. Che si lasci il Comune di Lugano fare il proprio lavoro di valutazione con serenità e senza interferenze politiche. La politica ha già affossato l'aeroporto una volta».

Sulla vicenda si è espresso anche il sindaco di Lugano Marco Borradori, sentito dalla Rsi, che ha sostanzialmente negato trattamenti di favore ma ha anzi sottolineato come il bando non prevedesse un termine per presentare le garanzie e che nemmeno il Municipio avrebbe dato termini né verbalmente né per scritto.

La duplica del ‘Caffè’

Caso chiuso? No, in serata è arrivata una presa di posizione del ‘Caffè’, che ha confermato le proprie tesi ricostruendo in sostanza lo storico degli ultimi mesi. Il 1° dicembre il Gruppo di lavoro avrebbe inviato una lettera ai sette partecipanti al concorso chiedendo le ormai famose garanzie finanziarie (disponibilità di 10 milioni), domandando che queste pervengano entro il 18 dicembre. Entro quella data solo gli Amici dell'aeroporto avrebbero risposto, ma ciononostante il 20 gennaio il Municipio avrebbe incontrato entrambe le cordate finaliste. Sempre l'esecutivo avrebbe dato poi al gruppo Marending Artioli un ulteriore termine: il 28 gennaio: “Quindi – si legge nella replica del settimanale – la ‘proroga’ è stata dal 18 dicembre al 28 gennaio, così come pubblicato dal ‘Caffè’”.

Il domenicale sottolinea inoltre che il rapporto utilizzato come fonte sia stato firmato il 25 gennaio dal Gruppo di lavoro e che i sei membri che lo compongono abbiano espressamente scritto che la cordata Artioli “non ha fornito indicazioni concrete e sufficienti a questo proposito”, ossia le garanzie finanziarie.

Una polemica, sembrerebbe, destinata a protrarsi anche nei prossimi giorni.

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