Luganese

Campione, fermato uno dei responsabili nella rapina al casinò

Si tratta di un dipendente del reparto slot machine, che nel colpo – avvenuto a fine marzo – aiutò il complice ad accedere alla casa da gioco

Ti-Press
28 maggio 2018
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Fermato il 'palo' del colpo grosso al casinò di Campione d'Italia. Questa mattina, i carabinieri dell'enclave hanno proceduto al fermo di uno dei due uomini convolti nella grande rapina che ha colpito la casa da gioco il 28 marzo scorso. A due mesi esatti, il primo degli uomini che ha preso parte al colpo è stato identificato. E mentre quello che ha materialmente rapinato la cassa – sottraendo circa 756'000 franchi – non sarebbe ancora stato fermato, il complice si trova già nelle mani delle forze dell'ordine. Si tratta di un dipendente del casinò, più precisamente del reparto slot machine e tavoli, che ha aiutato l'altro malvivente a introdursi agevolmente nell'edificio. Stando a nostre informazioni, l'uomo ha pure rivestito una carica pubblica in passato: dal 2007 al 2012 è stato consigliere comunale nel gruppo di minoranza guidato dall'attuale sindaco Roberto Salmoiraghi.

'Contatti visivi sospetti fra i due complici'

«È stato individuato in seguito a un'attenta analisi di tutte le telecamere, esterne ed interne» spiega il procuratore capo di Como Nicola Piacente. «Sono emersi dei contatti visivi sospetti fra lui e l'esecutore materiale. Inoltre, alcuni dipendenti hanno segnalato alla nostra Polizia giudiziaria dei comportamenti anomali quel giorno». «È residente a Mendrisio – aggiunge – nell'inchiesta condotta dalla collega Daniela Moroni è indicato come facilitatore dell'esecutore materiale, che dobbiamo ancora identificare. Il fermato gli ha permesso l'accesso ai locali del casinò negli orari in cui sono chiusi al pubblico, agevolandolo anche nell'individuazione del luogo in cui si trovava il denaro». Il fermo dovrebbe tramutarsi in arresto nei prossimi giorni, se il giudice delle indagini preliminari darà seguito alla richiesta della convalida del fermo da parte della Procura. Il fermato è accusato di concorso in rapina, un'accusa che può valergli «fino a vent'anni di reclusione».

L'esecutore materiale? 'Individuazione problematica'

L'esecutore materiale non è ancora stato identificato invece. «Le indagini continuano – premette Piacente –, l'individuazione è tuttora problematica. La Procura non ostenta ottimismo da questo punto di vista: non posso dire che siamo vicini alla risoluzione del caso».

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