Locarno

‘Salva Monte Brè’: sì alla pianificazione, no al controprogetto

Senza sorprese in Consiglio comunale la doppia votazione sul lavoro della commissione del Pr e la proposta a sorpresa di Bruno Bäriswyl

Gli iniziativisti Diego Erba e Marco Ricca in perlustrazione al Monte Brè
(Ti-Press)
8 aprile 2024
|

Affossato. È l’inevitabile destino del controprogetto all’iniziativa popolare legislativa generica “Salva Monte Brè”, presentato dal capogruppo Udc Bruno Bäriswyl tre giorni prima che il Consiglio comunale, un mese fa, la esaminasse per adottarla. Adozione che – dopo le prese di posizione di iniziativisti, commissione del Pr e Municipio – è appunto arrivata stasera, sbloccando così la nuova pianificazione al Monte Brè e a Cardada Colmanicchio. L’iniziativa, va ricordato, era scattata nel 2019 all’ombra del progetto di “mega-resort” montano da parte di promotori confederati. Da lì l’allestimento di una zona di pianificazione per 5 anni da parte del Municipio e il lavoro pianificatorio da parte della commissione del Pr.

Nell’ultima seduta della legislatura il Consiglio comunale ha dunque bocciato il controprogetto e aderito all’iniziativa. «Questo progetto è il frutto di un lavoro della commissione del Pr che è durato tre anni e che ha visto emergere una coscienza collettiva dell’importanza del ruolo di cui eravamo investiti – ha detto Giovanni Monotti quale commissario e a nome del Plr –. Abbiamo dato indicazioni di sostanza, non improvvisate, e fatto valutazioni tecniche specifiche». Monotti ha anche stigmatizzato l’esame preliminare del Cantone, dove sono stati commessi «crassi errori da parte di gente che non conosce il territorio, ma si è spinta a sostenere che il Monte Brè va trattato come un fuori zona. Questa ipotesi non poteva lasciarci indifferenti, e infatti abbiamo reagito arrivando a presentare un risultato che ha un senso. Il comparto deve avere un futuro turistico, ma non dev’essere un Ballenberg».

Barbara Angelini Piva, per il Centro, ha aderito alle conclusioni della commissione del Pr, seguita dal collega di partito Mauro Belgeri, il quale ha ricordato di aver fatto parte del “Salva Monte Brè” quale unico consigliere comunale rimasto dopo l’elezione di Matteo Buzzi in Gran Consiglio. Obiettivo della pianificazione, ha detto, è «mantenere le peculiarità del quartiere montano e consentire interventi edilizi equilibrati».

Pur notando che, sostanzialmente, il progetto pianificatorio «si limita al compitino», Francesco Albi prima e Gianfranco Cavalli poi (entrambi della Sinistra Unita) hanno sciolto la loro riserve e aderito all’iniziativa; cosa che ha fatto anche Gianni Guerra a nome dell’Udc (escluso Bäriswyl). Per i Verdi si è espressa Morena Cirulli Longhi, lamentando modalità e ritardi nella presentazione del controprogetto. In un breve intervento conclusivo Bäriswyl si è quasi giustificato sottolineando che la pianificazione in divenire «è il frutto di un grande compromesso. Non lo dico solo io. Io non sono per i compromessi, vedo soluzioni e non posso tacere, sia come tecnico, sia come persona prestata alla politica».

Quest’ultimo, basato esclusivamente sul mantenimento degli indici di sfruttamento, era stato accolto come il fumo negli occhi in primis dagli iniziativisti, secondo i quali esso andava a vanificare il lavoro pazientemente svolto dalla commissione del Piano regolatore per dar seguito all’iniziativa stessa, e non corrisponde nemmeno ai suoi obiettivi, sottoscritti a suo tempo da 1’800 persone. La commissione aveva invece argomentato che “la nuova formulazione si riduce alla sola modifica degli indici. La richiesta non si basa su valutazioni tecniche specifiche e parimenti non rimanda ad alcuna puntuale giustificazione scritta a sostegno di quanto formulato”. Considerato che la riduzione degli indici “è frutto di un ragionato compromesso che fonda su una seria e dettagliata valutazione delle infrastrutture esistenti”, la commissione non poteva aderire al controprogetto, ma chiedere anzi di “respingerlo con fermezza”. Ciò che è poi in effetti avvenuto.

Scuole, benvenuto Muralto

Il Consiglio comunale ha anche approvato, all’unanimità, la convenzione con Muralto per l’istituzione, la gestione e l’organizzazione di un istituto unico per la Scuola dell’infanzia e la Scuola elementare; una convenzione che, va sottolineato, precede quella con i Comuni di Brione s/Minusio e Orselina, che pure hanno trovato un accordo con la Città per andare sotto la Direzione unica di Locarno (ma l’ultima parola spetterà ovviamente ai legislativi).

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔