Locarnese

‘Lascia un’impronta indelebile’. Addio a Michele Arnaboldi

È morto a 71 anni l’architetto nato ad Ascona e distintosi a livello nazionale e internazionale. Il saluto dell’Accademia di Mendrisio

In sintesi:
  • Diplomatosi al Politecnico di Zurigo a 26 anni, aveva subito iniziato a collaborare con Luigi Snozzi
  • L’ultimo grande progetto vincente è stato l’ospedale regionale di Bellinzona, scelto dall’Eoc per la Saleggina
21 marzo 2024
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L’ultimo grande progetto di Michele Arnaboldi, al quale aveva lavorato unitamente al collega Gaggini dell’omonimo studio d’architettura di Lugano, è stato “Il profumo dei tigli”, ovverosia il nuovo ospedale regionale di Bellinzona, scelto pochi giorni fa all’unanimità dall’Eoc per il suo impatto minimo sull’ambiente e per la forte sostenibilità economica e sociale. Ma Arnaboldi, per l’architettura ticinese, e naturalmente non solo, è stato anche molto altro, a partire dalla collaborazione con una figura per lui centrale come quella di Luigi Snozzi. La notizia della morte di Arnaboldi, giunta nella giornata di ieri, ha suscitato cordoglio in tutto il Cantone. Aveva 71 anni.

Il collega: ‘Empatico, critico ma anche umile’

Nato ad Ascona nel ’53, si era diplomato al Politecnico di Zurigo a 26 anni e subito aveva iniziato la sua collaborazione con Snozzi. L’apertura del suo studio locarnese risale al 1985. Oggi la Michele Arnaboldi Architetti Sagl dà lavoro a una ventina di persone e vede come associati gli architetti Carlo Barra, Enzo Rombolà e Anja Ureta. Ricordando il collega, Rombolà sottolinea a ‘laRegione’ il ruolo di «maestro che Arnaboldi ha avuto per me. Con lui sono cresciuto, ho imparato e anche assimilato un certo tipo di pensiero e di approccio all’architettura. Lui era empatico, critico ma anche umile. Per l’architettura ticinese è stato senza dubbio una figura importante. Per me, oltre che collega, anche un amico».

Autore di un centinaio di progetti, vincitore di numerosi premi nazionali e internazionali, è stato membro di giurie in tutto il mondo e a partire dal 1993 ha tenuto conferenze in Svizzera, Germania, Italia, Spagna, Austria, Stati Uniti, Francia ed Emirati Arabi. Fra le sue realizzazioni vanno ricordati ad esempio il Policentro Anziani di Losone, il Masterplan Expo 1998 di Hannover con l’architetto Raffaele Cavadini, la palestra del Cpc di Locarno e la Banca Raiffeisen di Intragna. Ciò che ha sempre caratterizzato i suoi progetti è stata la ricerca di un’armonia tra l’architettura contemporanea ed elementi ed impianti tradizionali.

Il grande impegno nell’insegnamento

Oltre a quello prettamente operativo, svolto nel e col suo studio d’architettura, un ambito cui Michele Arnaboldi ha sempre tenuto moltissimo è stato quello dell’insegnamento. Un impegno, questo, gravoso in tutti i sensi, al quale però l’architetto non ha mai fatto mancare la sua energia. Questo, da sempre. Nel 1994 era stato “visiting professor” alla Washington University di St. Louis (Usa) poi in seminari di progettazione in diverse università europee. Ha anche partecipato come docente al “Seminario internazionale d’architettura di Monte Carasso”. Dal 2002 era professore di progettazione architettonica all’Accademia di architettura di Mendrisio, dove nel 2009 era stato nominato professore di ruolo. Dal 2010 al 2014 è stato direttore della ricerca PNR65 “Public Space in the Città-Ticino of tomorrow” all’Accademia di Mendrisio e dal 2014 al 2020 direttore del Laboratorio Ticino Lab-Ti presso la stessa Facoltà. Da segnalare anche la nomina a professore emerito dal Senato accademico dell’Usi (nel 2023) e la direzione di ricerca che deteneva attualmente per la “Città dei Laghi, un atlante per il territorio insubrico” all’Accademia di architettura. Non va poi dimenticato che dal 1986 Michele Arnaboldi era membro della Federazione degli Architetti Svizzeri, dal 1993 al 2005 lo è stato della Commissione bellezze naturali del Canton Ticino, dal 1998 della Federazione urbanisti svizzeri e dal 1999 al 2001 del comitato di redazione del “Werk Bauen Wohnen”.

Esprimendo cordoglio per la morte di Arnaboldi, l’Accademia di architettura ha rilevato che “la sua dipartita lascia un vuoto profondo nel mondo dell’architettura e della formazione disciplinare, dove ha lasciato un’impronta indelebile attraverso il suo contributo innovativo e la sua passione instancabile”.

Una visione per Bellinzona

Come accennato, uno degli ultimi grandi successi di Arnaboldi era stato nell’ambito del concorso per il nuovo ospedale regionale di Bellinzona alla Saleggina, che avrà al suo interno anche l’ospedale pediatrico cantonale e l’Istituto oncologico della Svizzera italiana; concorso che aveva vinto in consorzio con Gaggini. Significative le considerazioni della giuria, secondo cui l’ospedale diventava, per i progettisti, “l’occasione per creare un’architettura che si compone di un paesaggio verde, di parchi sovrapposti con cortili verdi e camere singole che si affacciano sulle fronde degli alberi”.

Arnaboldi lascia la moglie Suzanne e i figli Linda, Lucio e Liv, ai quali la nostra redazione porge le più sentite condoglianze. La cerimonia di commiato si svolgerà lunedì alle 11 al Centro crematorio di Riazzino.

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