Locarnese

Pasti scolastici a Gambarogno, quando è troppo è troppo

Dopo svariate proteste di allievi e genitori, il Municipio ha deciso di cambiare immediatamente il fornitore del servizio mensa dell'istituto comunale

23 febbraio 2024
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«La fiducia era ormai venuta a mancare e, seppur non semplice da attuare, un cambiamento immediato si imponeva».

È così che il sindaco di Gambarogno Gianluigi Della Santa giustifica la decisione del Municipio, comunicata in mattinata, di cambiare rotta per quel che riguarda il servizio di mensa scolastica dell’Istituto comunale che, lo ricordiamo, tramite una ditta di catering esterna serve giornalmente poco meno di 300 pasti agli allievi di scuola dell’infanzia, elementare e media sparsi nelle sei sedi presenti sul territorio.

Svariate reclamazioni sulla qualità di cibo e servizio

Proprio il servizio fornito da questa ditta – la Cico Sa, con sede legale a Göschenen e amministrativa a Mezzovico, mentre i pasti per il Gambarogno partivano da Losone –, ritenuto non all’altezza, negli scorsi mesi aveva portato a più forme di protesta da parte dei genitori (sia attraverso delle lettere, sia verbalmente) e degli alunni. Come allora anticipato dalla Regione, pasti ritenuti praticamente immangiabili perché non buoni, freddi, cotti male (troppo o troppo poco), presentati spesso in quantità insufficienti, senza alternative per chi soffre di intolleranze e senza rispettare le normative cantonali, avevano spinto lo scorso settembre – quindi poche settimane dopo l’inizio dell’anno scolastico e dell’entrata in servizio della ditta sotto accusa, che va detto si era aggiudicata abbastanza nettamente il concorso pubblico – tutti gli allievi delle Medie di Vira a boicottare la mensa non presentandosi a pranzo. Un gesto che aveva portato all’intervento delle autorità comunali – sollecitate anche da un’interpellanza del consigliere comunale del Centro Paride Buetti – e cantonali, tanto che la situazione era sembrata migliorare, ma evidentemente solo temporaneamente, visto che negli scorsi giorni un gruppo di genitori aveva consegnato all’esecutivo gambarognese un centinaio di firme che in sostanza chiedevano di cambiare il fornitore dei pasti. Una richiesta inizialmente respinta dal Municipio di Gambarogno, che ha sempre evidenziato la grande difficoltà di trovare un’alternativa in tempi brevi, rimandando eventuali cambiamenti (leggasi sostituzione della ditta in questione) all’estate e affermando di puntare piuttosto sul miglioramento del servizio, anche attraverso una maggior sorveglianza.

Situazione ulteriormente peggiorata, cambio di rotta inevitabile

È quindi arrivata un po’ a sorpresa, la decisione dell’esecutivo di "cambiare rotta“. Una decisione giustificata spiegando che ”la situazione con l’attuale fornitore dei pasti si è ulteriormente aggravata e ha portato il Municipio ad attuare, da subito, il cambiamento nel servizio di refezione scolastica – si legge nella nota del Comune –. Pertanto, da lunedì 26 febbraio i pasti alle mense saranno forniti da un nuovo operatore (secondo nostre informazioni un’altra azienda presente in Ticino che si occupa di catering, ndr) che confidiamo possa finalmente soddisfare le aspettative di tutti. Il cambiamento, da molti auspicato, avviene con effetto immediato e in simili condizioni certamente richiederà un po’ di pazienza nei confronti del nuovo operatore, al fine di concedere il tempo per assestare i dettagli del servizio (data la sua complessità per la presenza di sei sedi di fornitura, le esigenze particolari di alcuni allievi, ecc.)”.

Ed è evidentemente quello che si augura anche Della Santa... «Sarebbe stato interessante arrivare alla fine dell’anno scolastico, ma un insieme di situazioni, dal servizio in sè al clima che si era creato attorno a esso, ci ha portato a propendere per un cambio immediato – ci spiega il sindaco –. È chiaro che la prossima sarà una settimana impegnativa, perché cambiare in corsa quasi 300 pasti giornalieri sarà una sfida non indifferente e in questo senso mi aspetto un po’ di comprensione da parte di tutti, ma siamo fiduciosi».

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