Aggregazioni

Fusione Locarno-Lavertezzo, arrivano le firme dei contrari

Mentre la mozione Belgeri-Piva apre nuovi scenari allargando il discorso a Orselina, Mergoscia, Brione e Cugnasco-Gerra

Coinvolgere la fascia collinare
(Ti-Press)
1 novembre 2023
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Come con le ciliegie, anche nei progetti aggregativi uno tira l’altro. Ma non per tutti gli scenari proposti sono dolci al palato. I Municipi di Locarno e Lavertezzo, che insieme hanno appena inviato a Bellinzona la loro istanza d’aggregazione, potrebbero ad esempio incontrare significativi ostacoli in una petizione, che sarà lanciata a ore, il cui scopo è “scongiurare” la nascita del futuro Comune. Fulcro del malcontento è il Centro e Indipendenti, il cui municipale Andrea Berri già aveva espresso una decisa contrarietà. «Posso confermare che in paese verrà lanciata una raccolta di firme – dichiara alla ‘Regione’ –, sul cui successo non nutriamo nessun dubbio. Moltissime sono infatti le voci critiche in merito a un’aggregazione che non ha alcun senso».

E mentre a Lavertezzo emergono i primi conflitti, a Locarno si apre un nuovo, ampio fronte. La “firma” è quella dei consiglieri comunali, pure del Centro, Mauro Belgeri e Barbara Angelini Piva, che con una mozione elaborata alzano le vele per dirigersi verso un’estensione della Città ai territori di Orselina, Mergoscia, Brione s/Minusio e Cugnasco-Gerra. “È dato incarico, con la clausola d’urgenza, al Municipio, previa presa di contatto con i Municipi di Orselina, Mergoscia, Brione s/Minusio e Cugnasco-Gerra, di allestire l’istanza all’attenzione del Consiglio di Stato per avviare il progetto di aggregazione con Locarno”, scrivono, non escludendo peraltro un coinvolgimento preventivo dei legislativi interessati, così come una votazione consultiva.

La mozione, nota Belgeri, “costituisce l’ultimo tassello di un indefesso impegno del primo firmatario nel tessere l’architettura della nuova Locarno, cominciato nel lontano 1994 con la proposta di aggregare la Città con Muralto, Minusio, Orselina e Brione s/Minusio, continuata poi nel 1998 (sondaggio tra la popolazione), nel 1999 (votazione consultiva nei cinque Comuni con opuscolo informativo), nel 2004 con la suggestione di cominciare almeno con Orselina (ricucendo la divisione del 1881 che rese Muralto autonoma), nel 2005 con due richieste di votazione consultiva con summit dei consiglieri comunali dei Comuni interessati, successivamente comprese nelle iniziative del Guastafeste e del progetto naufragato con la votazione consultiva del settembre 2011. Tutte le proposte erano state acclamante dal Consiglio comunale. Da queste macerie si era ripartiti con lena e con entusiasmo con la menzionata mozione del 30 aprile 2013, che proponeva l’aggregazione di Locarno con Orselina, Brione s/Minusio, Mergoscia e Lavertezzo”.

I consiglieri fanno poi riferimento proprio all’istanza depositata da Locarno con Lavertezzo: una “buona nuova” dopo la quale occorre, secondo loro, attivarsi ulteriormente. Le aggregazioni, secondo Belgeri e Angelini Piva, servono fra l’altro a “stimolare il dibattito democratico e garantire la gestione della cosa pubblica comunale, assicurando il ricambio nelle cariche pubbliche; migliorare le capacità progettuali del Comune e il suo potere contrattuale e favorire una corretta ripartizione delle competenze tra Cantone e Comuni; perseguire una concreta progettualità pianificatoria e, nel singolo Comune, una funzionalità amministrativa e una sua gestione finanziaria autonoma basate su criteri di razionalità ed economicità nella spesa pubblica; e porre le basi per un equilibrato sviluppo socioeconomico in ogni regione”.

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