Locarnese

Centro balneare, Filippo Thomann al timone

Succede a Christophe Pellandini, il primo direttore dall'inaugurazione del Lido di Locarno, nel 2009, che passerà al beneficio della pensione

29 agosto 2023
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Al termine di una lunga e meticolosa procedura di selezione, il Consiglio d’amministrazione della Centro balneare SA (Cbr) ha individuato il candidato ideale per raccogliere l’eredità di Christophe Pellandini: sarà Filippo Thomann a sostituire quello che finora è stato il primo e unico direttore del “Lido Locarno”, inaugurato nel 2009. In una nota, il CdA della Cbr si dice convinto di aver individuato in Thomann la figura ideale per succedere a Pellandini, che al 31 luglio 2024 passerà al beneficio della pensione. "La ponderata scelta ha potuto essere effettuata tra una ventina di partecipanti al concorso indetto appositamente, ciò che ha permesso di poter vagliare una nutrita rosa di validi pretendenti, convocandone poi nove in audizione."

Classe 1973, Thomann vanta un’ampia esperienza sia nel campo turistico e del marketing, sia più specificatamente in quello delle strutture ricettive e balneari. Va infatti sottolineato che dal 2017 alla fine dello scorso anno è stato il direttore dei Termali Salini & Spa di Locarno, ovvero il centro dedicato al wellness, che si trova proprio di fianco al Lido cittadino. Questo permette al neonominato di conoscere profondamente la realtà in cui sarà chiamato a operare dai primi mesi del 2024, avendo per altro già collaborato attivamente con il Cbr a livello di prodotto e promozione – anche assieme al Blu Restaurant & Lounge –, come pure con partner della regione e del turismo.

Se la data della sua entrata in funzione è ancora da definire, è certo che vi sarà un periodo di accompagnamento da parte di Christophe Pellandini. “Siamo sicuri che Filippo Thomann saprà continuare il percorso intrapreso di Christophe Pellandini, il quale ha incanalato il Lido sulla via del successo – rileva il presidente del CdA, Marco Garbani–. Una ricerca della continuità che, comunque, non dovrà precludere l’apertura a quelle novità di cui ogni cambiamento è intrinsecamente foriero e che, senza ombra di dubbio, saranno necessarie per affrontare le sfide del futuro”.

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