‘L'esprit de Locarno che ci guida e che ci ispira’

Sono state parole evocative della sua stessa vicenda intima e personale, quelle pronunciate da Marco Solari a Locarno nell'allocuzione ufficiale del 1° Agosto. Lui, che locarnese non è ma lo è diventato nel tempo, chiudendo idealmente un lungo ciclo alla presidenza del Film Festival (si veda anche nelle pagine culturali) ha reso omaggio a un luogo d'adozione «testimone e protagonista nell’affermare una cultura politica che trae la sua origine dalla profondità dei secoli». Una cittadina «solo apparentemente uguale a molte altre», ma che è riuscita a «irradiare così fortemente nel resto della Svizzera e conosciuta nel mondo intero» grazie a persone che «hanno dato fiducia, come dimostrano gli studi di molti intellettuali, scrittori e storici, a personalità che si sono fatte conoscere fuori dai limiti regionali e cantonali».

L'augurio di Solari è che «il futuro di Locarno, della sua popolazione e dei suoi rappresentanti politici, delle autorità civili, politiche, spirituali, militari sia di pace e di serenità e che i rapporti tra le genti e i popoli del nostro Paese e del nostro continente siano sempre guidati dall’“esprit de Locarno”, nel quale voi tutti, giustamente, legittimamente, con orgoglio e con convinzione vi riconoscete e vi riconoscerete negli anni e nei decenni a venire».

Belle anche le parole con cui Alain Scherrer ha introdotto «l'amico raro, raffinato, visionario e coraggioso». Il sindaco ha reso merito alla determinazione di Solari, ma anche alla sua apertura verso «tutti i suoi interlocutori, dando loro importanza e attenzione». Esprimendo, infine, un monito che in qualche modo dovrà interessare Maja Hoffmann, succeditrice di Solari: «Nulla migliora senza la fatica dell’impegno. Impegno accompagnato dalla fiducia che illumina il cammino di chi vuole davvero costruire».