laR+ Terre di Pedemonte

‘Un ritocco necessario per non penalizzare tutti quanti’

Sui rifiuti e i costi della vignetta il sindaco risponde alle critiche piovute sull’Amministrazione; modifica necessaria

20 marzo 2023
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Rifiuti indigesti. È il minimo che si possa dire dopo le recenti discussioni (e scambi di vedute anche un tantino taglienti) sul tema, dentro e fuori la sala del Consiglio comunale. La proposta di riorganizzazione del servizio raccolta del verde (con un sensibile aumento dei costi della vignetta e la chiusura delle due deponie non in regola di Cavigliano e Tegna) voluta dal Municipio e accolta dal legislativo, infatti, è andata giù di traverso a diversi consiglieri comunali, che si sono subito attivati con atti politici per chiedere lumi e biasimare i cambiamenti introdotti. L’esecutivo, da parte sua, è convinto di aver trovato la soluzione giusta. Ne abbiamo parlato con il sindaco, Fabrizio Garbani Nerini. «Posso capire che un cambiamento di abitudini possa generare qualche malcontento – attacca il numero uno dell’Amministrazione – ma vorrei sottolineare che il servizio offerto (la raccolta porta a porta in appositi contenitori) è certamente comodo e apprezzabile. D’altra parte si tratta semplicemente della generalizzazione del servizio al quale fa capo già da anni, e con piena soddisfazione, buona parte della popolazione del Comune».

La causa del malcontento è il significativo aumento, da 20 a 50 franchi l’anno, per ogni bidone da 80 litri, del prezzo della vignetta per la raccolta: come si giustifica tale aumento?

Il costo del servizio di raccolta e smaltimento degli scarti vegetali veniva coperto solo in minima parte dai relativi ricavi, con un ‘deficit’ di diverse decine di migliaia di franchi all’anno per le casse comunali. Una situazione in contrasto con la Legge organica cantonale e il Regolamento sulla gestione finanziaria dei Comuni. L’adeguamento dell’importo della ‘vignetta’ era quindi semplicemente un passo obbligato. In alternativa avremmo dovuto ritoccare sensibilmente la tassa base per il servizio di raccolta rifiuti, caricando però così ‘ingiustamente’ su tutti i cittadini i costi generati da un servizio utilizzato solo da una parte di essi.

E per quanto riguarda la chiusura dei centri di raccolta degli scarti da giardino di Cavigliano e Tegna, pratici e direttamente accessibili all’utenza?

Chi faceva capo direttamente a essi beneficiava del servizio a titolo gratuito, in contrasto con le disposizioni di legge citate precedentemente. Considerata la loro ubicazione non era immaginabile adottare soluzioni che permettessero un controllo sull’utenza e il prelievo di una tassa. Anche perché si trattava di centri di raccolta non ‘ufficiali’ (intendo dire non indicati come tali a Piano regolatore) e la cui chiusura era già stata più volte sollecitata dall’autorità cantonale. Casi sui quali non era legalmente possibile intervenire con recinzioni o altro.

Oggi gli scarti vegetali vengono trasportati e depositati a Losone. È ipotizzabile a breve-medio termine l’apertura di un punto
di raccolta sul territorio comunale, al quale potrebbero tornare a far capo i cittadini? Si è parlato del nuovo ecocentro, la cui ubicazione però non ha convinto il legislativo...

Il Municipio ha recentemente proposto una modifica del Piano regolatore nella quale era prevista la realizzazione di un ecocentro nella campagna di Verscio per la raccolta temporanea degli scarti vegetali. Purtroppo la proposta non ha raccolto la necessaria maggioranza qualificata in Consiglio comunale, rinviando di parecchio tale soluzione.

Il sistema di raccolta attualmente in vigore è certamente comodo per l’utenza, ma genera un’importante mole di lavoro per gli operai del Comune. Si stanno valutando delle alternative?

A fine anno faremo un bilancio complessivo della ‘nuova’ gestione della raccolta degli scarti vegetali e questo è certamente un aspetto che analizzeremo. Nel frattempo abbiamo comunque già avviato delle valutazioni per passare all’utilizzo di veicoli che permettano il carico ‘automatico’ dei contenitori, un modo per risparmiare fatica agli addetti.

Perché non è più ammessa la consegna degli scarti di cucina? È allo studio l’introduzione di un sistema specifico per la raccolta di questi scarti, come avviene oltre Gottardo?

Negli scorsi anni la presenza di scarti di cucina fra gli scarti vegetali ha generato parecchi problemi a diversi livelli. Anche sulla scorta di quanto verificatosi in altri Comuni, che hanno fatto tentativi per raccogliere separatamente tali scarti, ci pare che al momento una soluzione davvero efficace non esista. La migliore alternativa è certamente il compostaggio in proprio, che potrebbe anche essere organizzato a livello collettivo per chi abita in una casa d’appartamenti.

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