Locarnese

Servizi culturali, per i musei necessaria una gestione separata

Nell’attesa, le esposizioni sempre affidate a terzi su mandato. La risposta del Municipio all’interrogazione di 7 consiglieri di ‘Per Locarno’

La Pinacoteca comunale di Casa Rusca
(Ti-Press)
22 settembre 2022
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Inizio ottobre. È la scadenza, finalmente messa nero su bianco, fissata dal Municipio di Locarno per l’approntamento del nuovo bando di concorso per l’assunzione del direttore (o direttrice) dei Servizi culturali della Città. L’informazione emerge dalla risposta all’interrogazione con cui a settembre Martina Giacometti e altri 7 colleghi di ‘Per Locarno’ (l’area del centro d’impronta Ppd) avevano fatto il contropelo all’esecutivo sulla tematica, lamentando, non senza caricare i toni, un settore culturale "appaltato e perennemente ad interim", visti da una parte la prassi di affidare esternamente la comunicazione, e dall’altra il prolungarsi del periodo di "interregno" da parte dell’archivista Rodolfo Huber, incaricato dal Municipio di prendere il timone dopo l’annullamento del primo concorso per mancanza di un profilo in tutto e per tutto ideale rispetto alle aspettative della Città.

‘Gli eventi sono sotto un altro Dicastero’

Nella sua premessa il Municipio sottolinea "la delicatezza e l’importanza della gestione della cultura a Locarno". Proprio in considerazione di ciò, "si è ritenuto importante valutare attentamente i bisogni e coinvolgere più esperti, per poter poi ridefinire il bando per la nuova direzione dei Servizi culturali". Quanto all’interinato assunto dal valido Huber, "non ha impedito ai Servizi di svolgere il proprio compito", che non riguarda però gli eventi cittadini "al di fuori dei musei"; eventi affidati invece al responsabile manifestazioni (Mauro Beffa) e sotto il Dicastero del sindaco Alain Scherrer; non, quindi, a Nancy Lunghi, che in questi mesi sul palcoscenico della definizione dei compiti della futura direzione dei Servizi si è presa qualche lancio di pomodori non per forza meritato. È anzi degno di nota, anche da un profilo squisitamente politico – il fatto che la figura più vicina all’assunzione al termine del primo concorso fosse di area socialista, come la capodicastero, ma ciononostante, proprio per scelta della neo-municipale, non lo era stata poiché era emersa la necessità di ampliare ulteriormente il ventaglio per definire un mansionario più ampio, preciso e impegnativo rispetto a quanto non richiedesse il bando poi annullato.

Serve una nuova struttura

Quanto al secondo, come accennato, vedrà finalmente la luce a inizio ottobre e terrà conto "delle riflessioni fatte in Municipio grazie al coinvolgimento della Commissione Cultura e allo studio della situazione culturale locarnese", affidato a un’esperta. È per altro già significativo quanto portato, come riflessioni, dalla Commissione Cultura, che a fine luglio aveva presentato la sua analisi sulla situazione dei Servizi culturali e sulla sua evoluzione, "mettendola a confronto anche con altre realtà ticinesi" e proponendo di conseguenza una nuova struttura dei Servizi.

La commissione aveva innanzitutto statuito che la figura alla direzione dovrà entrare in carica al più presto, e a tempo pieno, per "ridisegnare coerentemente e in maniera funzionale ed efficace la struttura stessa dei Servizi culturali, oltre ai consueti compiti gestionali del patrimonio culturale, dello sviluppo culturale, della produzione culturale locale, della valorizzazione dei beni regionali, della messa in rete fra le varie realtà presenti, dell’agevolazione della produzione di eventi culturali indipendenti e della collaborazione con le istituzioni culturali". Pertanto, sempre secondo le indicazioni commissionali, "al più presto andrà affrontato ed elaborato il tipo di gestione ideale per il buon funzionamento dei musei cittadini". Un tipo di gestione diverso rispetto a quello avuto finora (ovvero con un unico direttore incaricato di promuovere la cultura, gestire i Servizi culturali e curare i tre musei). Indispensabile sarà in futuro imbastire una direzione e una gestione separata dei musei; nell’attesa che ciò accada, la nuova figura direttiva si affiderà dunque "prevalentemente a terzi" per la curatela delle esposizioni.

Comunicazione, non basta dirlo

C’era poi, nell’interrogazione, una domanda che tradisce una sorprendente ignoranza dei consiglieri sia rispetto alle reali esigenze di una comunicazione culturale all’altezza di una Città con un’offerta come quella che può vantare Locarno, sia in merito al già oltremodo ampio spettro di compiti affidati all’addetto stampa recentemente assunto (all’80%) dal Comune, ma per assumere ben altri compiti. La comunicazione dei Servizi culturali – sottolinea il Municipio – riguarda infatti non solo i media classici, ma anche "un pubblico più ampio e in parte anche specialistico e plurilingue". Perciò si è sempre proceduto con mandati esterni a persone "con competenze specifiche e con collegamenti anche internazionali"; ciò che non è il caso per l’addetto stampa del Comune, appunto già alle prese con un "cahier des charges" oltremodo fitto riguardante incarichi legati sia alla comunicazione istituzionale interna ed esterna, sia all’amministrazione.

Il mandato esterno, rinnovato annualmente, con l’agenzia di comunicazione, costa per le 6 esposizioni di quest’anno – marzo-dicembre – 9’460 franchi. Una volta scaduto, "sarà eseguita un’attenta analisi dei lavori eseguiti e dei risultati conseguiti, per definire eventualmente un nuovo accordo per l’anno successivo"; accordo che dipenderà anche dalla nuova direzione dei Servizi culturali e dalle scelte municipali nel campo della comunicazione: "Non solo si dovrà riflettere su chi svolgerà in futuro questo compito essenziale, ma anche su quali siano le modalità con cui si possono conseguire risultati soddisfacenti".

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