Locarnese

Papio ad Ascona, una nuova ala per... volare più in alto

S'inaugura la mensa. Intanto è tutto pronto per la ripartenza del 30 settembre, con 220 iscritti e 42 docenti. La direzione guarda al futuro con ottimismo

Gli interni della mensa (Ti-Press/Samuel Golay)
27 agosto 2021
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È tutto pronto al collegio Papio di Ascona per l'inizio del nuovo anno scolastico. Un anno che, per certi aspetti, segna una svolta. Oggi, venerdì 27 agosto verrà inaugurata la nuova ala, con la mensa. Un edificio che offre 600 metri quadrati di superficie, suddivisi su due piani, con 200 posti ai tavoli, una cucina moderna, un impianto di riscaldamento all'avanguardia con pompa geotermica e altri servizi. Il tutto in uno stabile disegnato dallo studio d'architettura Giraudi Radczuweit, che ha puntato sia sulla modernità delle forme, sia sulla praticità degli spazi interni. Una sfida non facile, vista la necessità di accostare il nuovo alla parte antica e monumentale del collegio. Ieri abbiamo visitato lo stabile con il rettore don Patrizio Foletti, con il suo vice Paolo Scascighini e con l'architetto Thomas Radczuweit. I lavori di costruzione sono durati circa tre anni e l'investimento totale si aggira attorno ai nove milioni di franchi. I due terzi della spesa sono già stati coperti, anche con i contributi del Comune, del Patriziato e della Parrocchia di Ascona (ciascuno con 800 mila franchi). Ogni dettaglio dell'edificio, che si armonizza nel contesto del Papio, occupando una striscia di terreno a ridosso di un muro di cinta, è stato curato: sia dal punto di vista della luce, con aperture sul tetto, sia da quello acustico, con isolazioni foniche interne.

«La mensa, che è stata aperta all'inizio del 2021, completa l'offerta della scuola – commenta dal canto suo il vicesindaco Maurizio Checchi, pure presidente dell'Associazione degli ex allievi –. L'edificio s'inserisce in modo armonioso e discreto nel complesso di costruzioni, con spazi moderni e dotati di ogni comodità: ne beneficeranno anche gli alunni delle scuole elementari che potranno pranzare al Papio».

Presto inizierà il restauro del giardino borromaico

Per terminare i grandi lavori al collegio asconese manca ancora un tassello: il restauro conservativo e il rispristino di alcuni manufatti dell'ampio giardino borromaico. Iscritto nell'inventario dei giardini storici della Svizzera (Icomos), subirà un lifting da circa 1,8 milioni di franchi. Costi che saranno coperti anche con contributi cantonali (attorno al mezzo milione di franchi), federali (circa 400 mila; è appena giunta la conferma), da enti locali, Fondazione collegio Papio e privati.

Va detto che la scelta del sedime per erigere il collegio Papio fu presa nel 1538 dall'arcivescovo Carlo Borromeo, in visita nel Borgo, proprio per la presenza dell'ampio spazio verde. L'area, una volta ristrutturata, sarà anche accessibile al pubblico e a disposizione per eventi (ricordiamo che nella sala rossa del Papio possono essere celebrati matrimoni civili). Il cantiere del restauro di quello che è considerato l'unico esempio in Ticino di giardino di convento in buono stato strutturale, usato costantemente e di ampie dimensioni, partirà il prossimo autunno (nel mese di ottobre o novembre).

Mascherine, lavagne digitali e crescita degli iscritti

A don Foletti e a Scascighini abbiamo rivolto alcune domande sull'inizio dell'anno scolastico, ormai alle porte. Gli iscritti sono 220, con un corpo docenti composto da 42 insegnanti. «Per quanto riguarda le misure anti Covid – spiega il rettore – seguiremo le indicazioni del Cantone. Quindi, fino a metà settembre tutti indosseranno le mascherine. Poi, per gli alunni delle medie in aula diventeranno facoltative. Docenti e studenti del liceo, invece, potranno toglierle durante le lezioni solo se presenteranno un'autocertificazione. In ogni caso, negli spazi pubblici al di fuori delle classi, tutti dovranno indossarle».

Sull'andamento del numero degli iscritti, pensando soprattutto ai prossimi anni, c'è un cauto ottimismo. Da una parte, ricorda il rettore, c'è uno snellimento della burocrazia per gli aiuti comunali, dall'altra c'è un interesse crescente anche al di fuori di Ascona e del Locarnese, con una presenza di circa quaranta studenti che alloggiano al Campus del Papio. Anche la velocizzazione dei trasporti pubblici tra Lugano e Locarno lascia ben sperare.

Va detto che pure dal punto di vista didattico al Papio nulla viene lasciato al caso: da quest'anno in tutte le classi faranno la loro comparsa lavagne digitali. Un nuovo supporto elettronico che si accompagna ai corsi di robotica e di programmazione già sperimentati gli scorsi semestri, per stare al passo con i cambiamenti in questo campo. In generale per gli alunni l'utilizzo dei computer portatili a scuola è in continua evoluzione. «Nuovi supporti tecnologici importanti – conclude il rettore – che tuttavia, non dovranno soppiantare del tutto il foglio di carta e la penna, tradizionali strumenti che aiutano a imparare e a crescere. Al Papio l'utilizzo dell'informatica viene incrementato man mano che i nostri studenti progrediscono nel loro percorso di formazione».

 

 

 

 

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