Locarnese

Ronco s/Ascona, un sentiero è...per sempre

Il Comune investe importanti somme per la manutenzione e promozione della propria rete di camminamenti di montagna. Marco Poroli spiega i criteri d'intervento

20 agosto 2021
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Sentieri a prova di bomba. Anche quando, come in questo caso, di bomba d'acqua si tratta. Stiamo parlando della rete di camminamenti di montagna presente in territorio di Ronco s/Ascona, creata e sviluppata dal 2017 a oggi con l'istituzione della commissione gestione sentieri di Ronco s/Ascona. Diretta da Marco Poroli (e guidata dal sindaco, Paolo Senn), quest'ultima ha proceduto, come primo passo, alla mappazione dei sentieri esistenti (vecchi, nuovi, abbandonati o in stato precario). Un inventario dal quale si è poi partiti con interventi diretti e mirati di manutenzione, salvaguardia e ricupero che spaziano dal decespugliamento alla sramatura, dalla pulizia e manutenzione del fondo alla creazione di canalette e deviatori per l’acqua, dalla chiusura di scorciatoie alla posa e manutenzione di attrezzature fisse, ecc.

L'aiuto delle imprese locali e, all'occorrenza, della Protezione civile

È stato il caso, ad esempio, del percorso pedestre tra Fontana Martina e Crodolo, con lavori soprattutto selvicolturali portati avanti anche col sostegno d'imprese edili locali (in alcuni casi, su richiesta del delegato comunale, anche della Protezione civile) alle quali sono stati appaltati gli interventi di ristrutturazione che esulano dalle competenze degli operai della squadra comunale. Materia per specialisti, insomma. Particolare attenzione è stata posta sui sentieri che collegano i nuclei di Ronco, oggi quasi totalmente sistemati. Il più delle volte, proprio a causa del maltempo, la parte del leone la fa il taglio e l'eliminazione di alberi pericolanti, che rappresentano un rischio per gli escursionisti. Sempre nel caso del tracciato in questione, nel corso del 2022 circa 130 metri cubi di legname dovranno essere portati a valle tramite elicottero. I sentieri inseriti nella rete ufficiale sono invece curati dalla Squadra sentieri dell'Otlmv, che una o due volte all'anno provvede alla loro pulizia.

Cosa fare dei vecchi percorsi in disuso?

Un discorso a parte lo meritano i vecchi itinerari, non più impiegati dall'uomo (se non saltuariamente ma di un certo interesse) o quelli di carattere intercomunale. I primi non godono ovviamente della precedenza nell'agenda, ma laddove si ritiene opportuna la manutenzione (la valutazione spetta all'Amministrazione), si procede ripristinandoli o creando, ad esempio, nuovi tracciati per servire rustici agricoli e fondi. Il tutto dopo aver esposto e ottenuto dal Municipio l'autorizzazione (sopralluoghi e capitolati per offerte sono compito di Poroli). Nel caso dei secondi, come la strada tagliafuoco che da Ronco porta in territorio di Brissago, con la sua rete d'idranti posizionati per fronteggiare roghi boschivi, la cura compete a entrambi gli enti.

Garantire la tenuta anche in caso di eventi meteo estremi

Da punto di vista dei costi, il Comune mette a disposizione, a preventivo, circa 60/70 mila franchi proprio a tale scopo. Importo sin qui sempre rispettato.
A differenza di quanto successo altrove, gli ultimi nubifragi che hanno interessato la nostra regione non hanno lasciato ferite lungo i tracciati escursionistici locali. A conferma della qualità del lavoro svolto. Già a livello di progettazione, infatti, si cerca di assicurare la maggior stabilità dei manufatti in caso di eventi meteorologici estremi (prolungate piogge e nevicate). Sforzi che rendono l'andar per monti più piacevole e sicuro.

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