Brione s/Minusio

Rifiuti, iniziativa popolare

Dopo la petizione, la battaglia contro l'eliminazione dei cassonetti prosegue.

12 marzo 2020
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Non c'è pace per il nuovo ecocentro di Brione s/Minusio, sorto accanto all'autosilo comunale, costato 800mila franchi e finanziato grazie al lascito di una cittadina benemerita. Dopo la petizione lanciata lo scorso anno e sottoscritta da 122 cittadini domiciliati (e una cinquantina di residenti fuori Comune) contrari all'idea di centralizzare la raccolta dei rifiuti (e della carta) in un solo punto all'entrata del pase perché scomoda (soprattutto per le persone di una certa età e per coloro che abitano in zone discoste), ecco spuntare addirittura un'iniziativa popolare. Entrato in funzione ai primi di febbraio, il punto di raccolta unico per gli scarti delle economie domestiche arrischia dunque di passare sotto le forche caudine di una votazione. Sarà comunque compito del prossimo Municipio e del futuro legislativo trovare una soluzione che metta tutti d'accordo. Perché oggi come oggi, il malcontento tra la cittadinanza è alquanto palpabile e diffuso.

Contenere i costi e ridare decoro al paese

Due, lo ricordiamo, i motivi che avevano spinto l'Esecutivo a centralizzare il servizio di raccolta dei sacchi color viola e togliere i contenitori dislocati in varie zone di Brione: il primo è per ragioni di costi, con la ventilata "esplosione" della tassa di base (verso il raddoppio); il secondo per riportare ordine e decoro, dal momento che nei punti predisposti non di rado c'è chi abbandona di tutto e di più, incurante delle disposizioni. Motivi illustrati alla cittadinanza in occasione di una serata pubblica tenutasi a metà gennaio.

Soluzione non pratica, penalizzante per l'utenza e dannosa per l'ambiente

Cifre e argomentazioni che non hanno però pienamente convinto i presenti. Sei di loro hanno infatti deciso di impugnare l'arma dell'iniziativa popolare, con la quale in pratica "sottrarranno" al Municipio la competenza decisionale in merito, mettendo nelle mani del futuro legislativo la "patata bollente". Se quest'ultimo si allineerà sulla posizione dell'esecutivo, il popolo potrà andare alle urne e pronunciarsi. A detta degli iniziativisti, la soluzione ecocentro va combattuta per una ragione semplice: è fuori mano e costringe l'utenza a prendere l'auto per trasportarvi i sacchi della spazzatura; per anziani e proprietari di residenze secondarie che giungono in Ticino con mezzi di trasporto pubblici un handicap di non poco conto. E questo anche se l'amministrazione si è impegnata - previa richiesta scritta motivata - a mettere a disposizione operai comunali per il recupero dei sacchi direttamente dalle abitazioni dei privati. Senza dimenticare l'aspetto ambientale. In nessun Comune del Locarnese -affermano - la creazione di un' isola ecologica centrale ha comportato l'eliminazione dei contenitori dislocati altrove. Inoltre il prospettato aumento della tassa base non sarà così marcato come sostiene l'Amministrazione. A fine mese, intanto, i cassonetti collocati nei punti nevralgici del territorio comunale spariranno. Una partenza forse non definitiva. Agli iniziativisti occorrono infatti una essantina di firme (il 15% degli iscritti in catalogo) da raccogliere entro tre mesi. Sembra a portata di mano....Più dell'ecocentro.

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