Locarnese

L'Accademia Dimitri a Losone? ‘Sorpresi e delusi’

L’Esecutivo pedemontano spera in un ripensamento dopo gli sforzi sostenuti per aiutare il ‘mondo’ del noto clown a risolvere i problemi di spazio e logistici

11 novembre 2019
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«Siamo sorpresi. È vero che ci hanno avvisati della notizia poi riportata dai media con un po’ d’anticipo, ma fin lì non avevamo mai percepito il loro intento di trasferire tutto altrove. Come Municipio ci siamo rimasti male, e penso di interpretare anche il pensiero di buona parte della popolazione». Non nasconde una certa delusione Fabrizio Garbani Nerini, sindaco di Terre di Pedemonte, di fronte alle voci di una possibile partenza, in blocco (una sorta di “atto unico”) dell’Accademia Teatro Dimitri da Verscio in direzione di ex Caserma di Losone. «Da anni – spiega il nostro interlocutore – stiamo studiando, con loro, in che misura poterli aiutare per risolvere definitivamente il noto problema della carenza di spazi da destinare alla formazione degli studenti. Siamo consapevoli che per sviluppare nuovi master avranno presto bisogno di una soluzione logistica idonea. Avevamo discusso e valutato diverse opzioni, soluzioni a lungo termine, peraltro condivise. Ci spiazza questa fretta, questa urgenza della quale non ci hanno mai accennato in precedenti incontri, salvo nelle ultimissime settimane. Noi vorremmo che Accademia e Fondazione Dimitri rimanessero a Verscio. Sono realtà storiche indissolubilmente legate al paese, per il quale rappresentano un valore prezioso, a livello culturale e di immagine. Ma ve lo vedete il nome di Dimitri lontano da Verscio? Possibile che la parte storica ed affettiva finisca con il contare così poco, tra i vari fattori da ponderare, presso chi prende le decisioni? Io fatico a crederci».

Molte le soluzioni allo studio

Di tempo, però, sembra non essercene molto. Anzi, le lancette corrono più veloci di quanto si pensi. «Come Comune è da anni che stiamo studiando in che misura poterli aiutare, attraverso varianti pianificatorie e spazi. Con la messa a disposizione, in affitto, delle aule del vecchio palazzo comunale di Verscio eravamo convinti di aver trovato una soluzione, provvisoria, che ci consentisse di preparare il terreno per un’altra idea: quella cioè di sfruttare il sedime dell’attuale scuola dell’infanzia, all’entrata del paese. Sotto si potrebbe ricavarne un utilissimo autosilo pubblico e sopra aule adatte per l’Accademia. Per questo progetto occorre però tempo, perché richiede di adattare il Piano regolatore e perché non disponiamo, come Comune, delle risorse per affrontare ora un simile investimento visto che abbiamo anche la palestra da edificare. Avessimo saputo due o tre anni fa di questa loro premura, ci saremmo potuti muovere in anticipo, scovando magari altre soluzioni attorno a cui provare a creare sufficiente consenso politico. Penso ad esempio all’eventuale sistemazione e ampliamento del vecchio palazzo comunale di Verscio, non più in forma provvisoria ma stabile, ovviamente con un adeguato riparto degli oneri per gli investimenti necessari». Va comunque sottolineato che i buoi non sono ancora fuori dalla stalla: «Noi saremmo felici di potere avere anche in futuro, in paese, tutte le componenti del “mondo” Dimitri. Anche perché a Verscio si trovano il teatro e la Casa del clown con il suo parco. A livello di Pr, questo comparto è fermo da anni proprio perché in passato sono stati avanzati diversi progetti e proposte da parte loro, spesso rivisti e ripensati, al punto di non essere ancora sfociati in qualcosa di concreto. Ci auguriamo un ripensamento da parte dell’Accademia. Anche per la nostra comunità il contraccolpo si farebbe sentire. Checché ne dicano gli scettici, è una realtà che si è sempre intrecciata con le vite degli abitanti. Pensiamo anche alle ricadute che la scuola ha sul tessuto economico locale, dagli esercizi pubblici, ai commerci e agli artigiani, passando per coloro che affittano appartamenti e rustici agli allievi in formazione. Senza dimenticare i numerosi docenti che sono domiciliati nelle Terre di Pedemonte. Mi auguro che questo nostro appello, del quale abbiamo già avuto modo di parlare con presidente e decana dell’Accademia, venga recepito». Così la ‘commedia’ avrà il suo lieto fine.

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